Gli ambientalisti al governo: scavalchi le regioni e blocchi la caccia

Cronaca
L'apertura ufficiale della caccia è prevista per il 17 settembre, anche se la maggior parte delle regioni ha concesso il via libera per una pre-apertura (Fotogramma)
Fotogramma_Caccia

L'appello arriva alla vigilia dell'apertura della stagione in quasi tutta Italia, allo scopo di proteggere una fauna già provata da un'estate di caldo, siccità e incendi

Gli ambientalisti rivolgono un ultimo appello al governo perché venga sospesa l'apertura ufficiale della caccia, prevista per il 17 settembre in quasi tutte le regioni italiane. Il timore è colpire una fauna selvatica già stremata da un'estate caratterizzata da caldo, siccità e incendi.

Un'estate difficile per la fauna selvatica

Il 17 settembre è prevista l'apertura ufficiale della stagione della caccia, ma la maggior parte delle regioni, come ricorda il Wwf, ha chiesto una preapertura che è prevista, per alcune specie, già a partire dal 2 settembre. Per questa ragione, i movimenti ambientalisti hanno rivolto un appello al governo perché la blocchi. I Verdi e la ong animalista Lipu, ad esempio, hanno chiesto all'esecutivo di scavalcare la decisione delle regioni, avvalendosi dei poteri sostitutivi. Da giorni, ormai, ambientalisti e animalisti chiedono un rinvio. Wwf, Enpa, Lac e Lav hanno minacciato ulteriori azioni di protesta contro l'apertura della caccia che andrebbe a infierire, secondo loro, su una fauna selvatica già provata da una stagione di caldo, siccità e incendi. "Il fuoco in Italia - ha detto il coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, in una conferenza stampa con la Lipu davanti a Montecitorio - ha distrutto ad oggi una superficie pari al Comune di Roma, 125.000 ettari. Il mese di agosto nella capitale è stato il più caldo degli ultimi 40 anni: a Milano, Torino, Napoli e Palermo è stato il secondo più caldo, dopo il 2003". Per questa ragione, ha spiegato ancora Bonelli, "in una diffida abbiamo chiesto al ministro dell'Ambiente di esercitare i poteri sostitutivi per sospendere l'attività venatoria su tutto il territorio nazionale". Anche l'Ispra nei giorni scorsi aveva, peraltro, invitato a fermare la caccia per l'emergenza siccità e incendi.

Appello per un intervento del governo

Secondo gli ambientalisti, la stagione venatoria andrebbe fermata e dovrebbe essere il governo a prendere una posizione e intervenire con i poteri sostitutivi per bloccare l'apertura della caccia consentita dalle Regioni. La scarsità di acqua e cibo che ha caratterizzato questa estate ha stremato la fauna selvatica, la cui situazione si è ulteriormente aggravata a causa della distruzione degli habitat dovuta agli incendi. La caccia, secondo gli ambientalisti, non farebbe che decimare una popolazione già fortemente indebolita. "Le Regioni italiane - scrive il WWF - senza che il ministero dell'Ambiente intervenga, danno il via libera ai cacciatori, per completare la mattanza della fauna selvatica, messa a durissima prova dal caos climatico e dai ladri di natura che hanno dato alle fiamme ampie zone dell'Italia". Le ong animaliste Enpa, Lac, Lav e Lipu hanno sottolineato la gravità della situazione che negli ultimi anni non sarebbe mai stata tanto preoccupante. "Il comportamento del governo italiano - denunciano - rappresenta una netta violazione dei principi che le norme internazionali e nazionali pongono a tutela della fauna selvatica".

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