Torino, processo Fai-Fri: annullata assoluzione di un anarchico

Piemonte

Secondo gli inquirenti il 34enne divulgava attraverso il web i documenti delle Fai-Fri. Ora per lui ci sarà un nuovo processo d'appello

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Annullata dalla Cassazione l'assoluzione di Giuseppe L.T., 34 anni, anarchico processato a Torino con l'accusa di essere stato legato all'organizzazione terroristica Fai-Fri, Federazione anarchica informale. Si tratta di un filone del maxi processo torinese che tra gli imputati vede Alfredo Cospito, esponente anarchico in sciopero della fame per protesta contro il regime carcerario 41-bis. Secondo gli inquirenti il 24enne divulgava attraverso il web i documenti delle Fai-Fri. Ora per lui ci sarà un nuovo processo d'appello.

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Annullata assoluzione

L'uomo era stato condannato per associazione terroristica in primo grado nel 2017 e assolto in appello nel 2021. Secondo gli inquirenti, era fra gli aderenti che si occupavano di tradurre e divulgare su internet i comunicati programmatici e i testi di rivendicazione. Insieme a un compagno nel 2012 fondò il sito 'Parole armate'. Sempre secondo le accuse (non avvalorate dalla Corte di assise d'appello torinese) dopo essere stato arrestato e scarcerato proseguì l'attività su un altro sito, 'Croce nera anarchica'. La Cassazione ha spiegato che "è errato escludere la partecipazione all'associazione di un soggetto che, facente parte di una cellula collegata con l'organizzazione internazionale mediante un collegamento strutturale e biunivoco, collabora nella gestione di un forum, un sito o un blog nel quale vengono inseriti materiale propagandistico, commenti e documenti dal contenuti di inequivoco sostegno, così svolgendo attività di propaganda, apologia e proselitismo finalizzare a creare emulazione, indirizzare il consenso, incitare alla violenza".

Cosa sono le Fai-Fri

Le Fai-Fri, nella ricostruzione degli inquirenti, sono dei gruppi della cosiddetta frangia lottarmatista del movimento anarchico. Hanno firmato una catena di azioni (tra cui l'invio di pacchi bomba) eseguite fra il 2003 e il 2016, sostenendo inoltre di essere legate a organizzazioni 'sorelle' in varie parti del mondo.Tra le azioni che gli sono state attribuite figurano l'invio di pacchi esplosivi nel 2005 all'allora sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, e al questore di Lecce, Giorgio Manari, e nel 2006 al sindaco di Torino Sergio Chiamparino e al direttore del quotidiano Torino cronaca, Giuseppe Fossati; nonché il triplice ordigno fatto esplodere in una piazza del quartiere della Crocetta, a Torino, nel 2007.

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