L'imprenditore e un suo amico sono stati colpiti da un fulmine mentre percorrevano in mountain bike la strada dell'Assietta, fra le montagne dell'Alta Val Chisone
La morte dell'industriale Alberto Balocco (CHI ERA) è un chiaro "fatto accidentale". Lo afferma la procura di Torino, la quale sta comunque valutando se svolgere una ulteriore serie di accertamenti per stilare un resoconto completo sull'accaduto. Il fascicolo non ha ipotesi di reato né indagati.
La ricostruzione
Balocco e l'amico Davide Vigo sono stati colpiti da un fulmine mentre percorrevano in mountain bike la strada dell'Assietta, fra le montagne dell'Alta Val Chisone. La causa della morte è risultata subito evidente, tanto che, su indicazione del medico legale che ha svolto i primi controlli, non è stata ordinata l'autopsia. I corpi presentavano lesioni tipiche e analoghe (quelle su Vigo in misura maggiore). È possibile che gli inquirenti cerchino di capire se il fulmine sia stato attirato dalle mountain bike, due biciclette a motore elettrico che erano state noleggiate in occasione della gita sull'Assietta, o da qualsiasi altro oggetto custodito dalle vittime. Vigo e Balocco si trovavano su un tratto del costone della montagna completamente privo di alberi.
I funerali
Oggi intanto, in occasione dei funerali, un'intera città si è fermata per l'addio all'imprenditore. A Fossano (Cuneo) lutto cittadino, bandiere a mezz'asta, negozi chiusi, l'azienda dolciaria ferma per tutto il giorno, lacrime e dolore sui volti di tutti. Gremita la cattedrale, a poche centinaia di metri dalla dimora della famiglia Balocco, affollate da migliaia di persone le vie del centro cittadino. Nel duomo, al rito funebre officiato dal vescovo Piero Delbosco, nei banchi in prima fila c'erano la moglie Susy, i figli Diletta, Matteo e Gabriele, la sorella Alessandra con il marito Ruggero. C'erano il governatore del Piemonte Alberto Cirio, il presidente della Provincia di Cuneo, parlamentari ed europarlamentari. Ad accogliere il feretro fuori della chiesa i ragazzi della scuola calcio cittadina e i dipendenti che indossavano con orgoglio e commozione le maglie bianche griffate Balocco.