L’ipotesi di reato per l’artigiano, che venerdì mattina stava installando una cassaforte nell'attico da cui sono partite le fiamme, è incendio colposo
Nell’ambito dell’inchiesta relativa all’incendio che ha coinvolto due edifici nei pressi della stazione di Porta Nuova (LE FOTO), la Procura di Torino ha iscritto nel registro degli indagati il fabbro 56enne che venerdì mattina stava installando una cassaforte nell'attico da cui sono partite le fiamme. L'ipotesi di reato è incendio colposo. Gli inquirenti nelle scorse ore avevano vagliato la sua posizione. Dopo il sopralluogo del pm Alessandro Aghemo, titolare dell'inchiesta, sono stati posti i sigilli all'attico, che è l'unico appartamento sotto sequestro.
Oltre cento sfollati
Sono andate avanti per tutta la notte tra venerdì e sabato le operazioni di spegnimento delle fiamme. Oltre cento le persone sfollate a seguito del rogo, che ha distrutto 1.800 metri quadri in due condomini. “Sembrava una scena di guerra - ha raccontato la proprietaria di una delle mansarde andate a fuoco -. Le fiamme - ha proseguito - sono partite da un attico dall'altro condominio, poi non si è capito come si sono spostate dal lato di piazzetta Lagrange dove c'è la mia mansarda. Ora è tutto bruciato. Lo stabile, dell'Ottocento - ha spiegato - era in buone condizioni. Da poco erano stati fatti dei lavori, sia per quanto riguarda il tetto che per la facciata”.