"Sembrava una scena di guerra". Così la proprietaria di una delle mansarde andate a fuoco descrive il rogo di ieri
Sono un centinaio gli sfollati che hanno passato la notte a casa di amici e parenti a seguito dell'incendio che ieri ha avvolto per tutto il giorno gli ultimi piani di un palazzo nel centro di Torino, vicino alla stazione ferroviaria di Porta Nuova. (LE FOTO) Intanto sono iniziate questa mattina le operazioni di recupero dei beni degli abitanti evacuati dal palazzo. Gli sfollati uno alla volta sono stati accompagnati per prendere quanto necessario, ma solo nelle abitazioni dove non è a rischio l'incolumità delle persone.
Dal palazzo esce ancora fumo, mentre i vigili del fuoco stanno continuando con i lavori di messa in sicurezza.
Le indagini
Sul posto, oltre a polizia, carabinieri e polizia municipale, il nucleo Niat (nucleo investigativo antincendio) che sta svolgendo rilievi e indagini sulle cause del rogo per poi riferire in Procura. Sarebbe stato provocato dalle scintille prodotte da una saldatrice usata da un fabbro in un attico, ma questa - hanno precisato i vigili del fuoco - al momento resta soltanto un'ipotesi. L'apertura formale di un fascicolo d'inchiesta è prevista nella giornata di lunedì.
Spenti gli ultimi focolai
Sono continuate per tutta la notte le operazioni di spegnimento. I vigili del fuoco hanno operato sugli ultimi focolai rimasti, questa mattina procederanno alla rimozione delle travi e alla messa in sicurezza della copertura. Il rogo ha distrutto 1.800 metri quadri in due condomini.
Una testimone: "Sembrava una scena di guerra"
"Sembrava una scena di guerra". Così Monica G., proprietaria di una delle mansarde andate a fuoco, descrive il rogo. "Le fiamme - spiega - sono partite da un attico dall'altro condominio, poi non si è capito come si sono spostate dal lato di piazzetta Lagrange dove c'è la mia mansarda". La donna aveva da poco acquistato l'immobile, aveva eseguito dei lavori e l'aveva arredato. "Ora è tutto bruciato". "Lo stabile, dell'Ottocento - aggiunge - era in buone condizioni. Da poco erano stati fatti dei lavori, sia per quanto riguarda il tetto che per la facciata". "Per la conta dei danni bisognerà però ancora aspettare - dice - nelle prossime ore ci faremo sentire dall'amministratore e la prossima settimana capiremo che cosa fare. Una vera e propria tragedia".
"Non sappiamo in che stato siano le nostre cose, computer e libri. Sono venuta per capire se si potrà fare un sopralluogo", racconta Francesca Mancini, titolare della 'Add Editore' i cui uffici sono al quinto piano, in un appartamento mansardato. Oltre ai condomini anche i commercianti stanno aspettando di potere entrare nei loro negozi.
"Un disastro. Abitavo qui da quattro anni - spiega Roberto R., dentista, che vive all'ultimo piano di 'Palazzo Lagrange' -. Per fortuna ieri ero fuori Torino, mi hanno avvisato. Non pensavo finisse così. Adesso bisognerà definire anche le responsabilità. Al momento non posso rientrare neanche a prendere i beni per la normale vita quotidiana - aggiunge - mi è spiaciuto perdere gli oggetti d'arte e di design da collezione. Ho chiesto aiuto a mio fratello che mi ospita, poi vedremo cosa capiterà, dovrò trovarmi una sistemazione", conclude.
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