Il tribunale del Riesame di Torino ha accolto la richiesta di scarcerazione del suo legale, l'avvocato Gabriele De Juliis, e ha disposto nei confronti del 25enne camionista l'obbligo di dimora a Baia e Latina, in Campania, dove con la moglie e due figli
Domiciliari revocati per Alessio Spaziano, il camionista casertano che lo scorso giugno ha investito e ucciso il sindacalista Si Cobas Adil Belakhdim, impegnato in un presidio davanti ai cancelli del magazzino Lidl di Biandrate, nel Novarese. Il tribunale del Riesame di Torino ha accolto la richiesta di scarcerazione del suo legale, l'avvocato Gabriele De Juliis, e ha disposto, nei confronti di Spaziano - che era stato ammanettato per omicidio stradale, resistenza e omissione di soccorso - la misura cautelare dell'obbligo di dimora a Baia e Latina, dove vive con la moglie e due figli di 2 anni e mezzo e un anno. Dall'incidente del 18 giugno, è la seconda volta che Spaziano ottiene una attenuazione della misura cautelare.
La fuga e l’arresto
Più volte davanti al giudice, a cui l'uomo ha raccontato che aveva fretta perché doveva effettuare altre consegne, si è detto dispiaciuto e ha sostenuto di essere scappato per il timore di essere linciato dai lavoratori in presidio all'ingresso del centro di distribuzione Lidl. I testimoni hanno però sostenuto di averlo visto imboccare contromano l'ingresso del magazzino e, nel tentativo di far manovra per superare il presidio, investire il 37enne di origini marocchine e coordinatore SiCobas per la provincia di Novara, senza fermarsi nemmeno quando gli agenti della Digos hanno cercato di bloccarlo mostrandogli il tesserino di riconoscimento. Solo dopo alcuni chilometri il camionista, che lavorava per un'azienda di Castellamare di Stabia specializzata nel trasporto di cibi surgelati, ha telefonato al padrino di cresima, un sovrintendente della Polizia di Stato. "E' successo un casino", gli ha detto; a quel punto il poliziotto lo ha invitato a "tornare indietro" per evitare "guai peggiori" e Spaziano si è costituito ai carabinieri per poi essere arrestato il 18 giugno, dopo essersi fermato al casello di Novara Ovest dell'autostrada Torino-Milano. In seguito all'interrogatorio di garanzia, aveva ottenuto i domiciliari.
Si Cobas: "Per noi omicidio volontario"
"Tutto previsto perché quando viene addebitato solo l'omicidio stradale, e noi riteniamo sia volontario o almeno colposo, è ovvio che poi venga scarcerato il colpevole": lo ha affermato, parlando telefonicamente con l'Ansa, Gino Orfini del Coordinamento nazionale Si Cobas, rispetto ai domiciliari revocati ad Alessio Spaziano. "E' evidente che Adil è stato ucciso mentre esercitava il diritto allo sciopero che è costituzionalmente garantito - ha aggiunto -. Il Si Cobas deciderà quali iniziative giuridiche intraprendere sia nel caso del nostro sindacalista che ha perso la vita, sia in generale sull'esercizio dei diritti nel mondo del lavoro".