Torino, truffa del cellulare: quattro misure cautelari

Piemonte
©Ansa

L'indagine ha portato alla luce l'esistenza del gruppo, di cui facevano parte due impiegati di un centro di telefonia mobile di Torino

Compravamo costosi smartphone e attivavano contratti telefonici usando dati e carte di credito di persone che non ne sapevano nulla. Quattro misure cautelari in carcere sono state eseguite all'alba di oggi dai carabinieri di Grugliasco, nel Torinese, nei confronti dei componenti di un gruppo accusato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di truffa, sostituzione di persona, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito. Altre nove persone sono indagate a piede libero a vario titolo per aver fatto parte del sodalizio o per concorso. Tra gli arrestati, da quanto trapela, c'è anche una donna, dipendente insieme a un complice di un centro di telefonia nel quartiere Pozzo Strada.

L'attività investigativa

L'indagine ha portato alla luce l'esistenza del gruppo, di cui facevano parte due impiegati di un centro di telefonia mobile di Torino. Utilizzando i dati delle carte d'identità e gli estremi delle carte di credito di ignare vittime, acquistavano a loro nome sim card e telefoni cellulari di ingente valore. La truffa consisteva nell'attivare contratti rateali che prevedono la consegna dei telefoni senza che venissero versati anticipi. Poi i prodotti venivano rivenduto prevalentemente all'estero, prima che il truffato si potesse accorgere dell'addebito nella carta. Con questo metodo sono stati acquisti 63 smartphone e 67 schede telefoniche con un danno patrimoniale di 55mila euro per cinque titolari di negozi di telefonia e per gli intestatari dei contratti telefonici.

La truffa

Inoltre, in una circostanza uno degli arrestati ha provato a fare una rateizzazione di uno smartphone con i documenti del suocero morto, ma uno del gruppo si è rifiutato e ha precisato di voler utilizzare i documenti di persone vive. Per ritardare eventuali verifiche da parte dei reali intestatari dei documenti, veniva indicato un recapito per la spedizione della relativa fattura diverso da quello indicato sui documenti di identità utilizzati. 

Torino: I più letti