Sono una quindicina i banchi allestiti stamani in piazza Vittorio con prodotti gastronomici, capi di abbigliamento e oggetti per la casa. Manifestazioni anche in corso Orbassano e nei mercati torinesi
Sono una quindicina i banchi allestiti stamani in piazza Vittorio a Torino con prodotti gastronomici, capi di abbigliamento e oggetti per la casa: la merce esposta però non è in vendita. E' la protesta simbolica dei fieristi, che intendono richiamare l'attenzione sui problemi in cui versa la categoria dopo 14 mesi di stop dovuti all'emergenza Covid. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO)
Le parole dei manifestanti
"Avevamo detto che avremmo riaperto - spiega Simona Tagliaferri, presidente nazionale Afi-associazione fieristi italiani - e lo abbiamo fatto. Da troppo tempo non si lavora, e i ristori sono praticamente nulli. Ringraziamo comunque la questura e le istituzioni che ci hanno dato il permesso di svolgere questa manifestazione". In piazza anche Enzo Macrì, presidente di Pil-partite Iva libere.
Bloccato corso Orbassano
Altre manifestazioni degli ambulanti di generi non alimentari si sono svolte in diversi mercati torinesi contro le chiusure. A Santa Rita hanno protestato una sessantina di negozianti, compresi quelli di attività aperte, che sotto il controllo delle forze dell'ordine hanno parzialmente bloccato corso Orbassano. "Siamo tutti necessari", "Vogliamo lavorare ", "Non possiamo più aspettare", gli slogan della protesta. I manifestanti sono stati incontrati, sul posto, dall'assessore comunale al Commercio, Alberto Sacco. "Ero già qui alle 8 del mattino - ha detto - spero possiate riaprire al più presto possibile. La vostra situazione ci e ben chiara, capisco e spero vivamente che si possa tornare arancione. Abbiamo trasmesso tutti i vostri problemi e le vostre richieste al prefetto affinché venga interessato il Governo". Sacco è stato brevemente interrotto da qualche ambulante che ha urlato "al 28 non ci arriviamo, moriamo prima", poi ha potuto concludere il suo intervento. "I nostri poteri sono limitati, decide Roma", ha aggiunto l'assessore.
Proteste nei mercati torinesi
La protesta degli ambulanti si è fatta sentire anche negli altri mercati di Torino, da corso Cincinnati a corso Racconigi e Porta Palazzo, il mercato all'aperto più grande d'Europa, dove alcuni ambulanti hanno allestito i loro banchi. La rabbia è grande: "Questa presa in giro deve finire - dicono - vogliamo lavorare, vogliamo tornare a vivere, perché quello che ci sta succedendo è una ingiustizia". "La merce in magazzino ormai è quella di due anni fa - aggiungono - perché gli alimentari sono aperti e noi no, visto che anche noi lavoriamo all'aperto e sicurezza?". "La nostra protesta non finisce qui - sottolineano - la prossima volta non metteremo la nostra merce in maniera simbolica, ma torneremo a vendere a tutti gli effetti", concludono.