“Fuori dai palazzi romani c'è un mondo fatto di persone reali, che hanno assunto dipendenti, hanno fatto contratti, venduto skypass”, ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, che ha parlato di una ”ordinanza surreale, sbagliata nei tempi”. La Giunta ha stanziato 5,3 milioni di euro per gli operatori penalizzati e valuta azioni legali
"Fuori dai palazzi romani c'è un mondo reale, fatto di persone reali che hanno assunto dipendenti, hanno fatto contratti, venduto skypass. Ci sono famiglie che, viste le vacanze, hanno preso ferie per portare i figli in montagna. Persone di cui il ministro Speranza ha dimostrato di non avere consapevolezza e rispetto". Questo il duro attacco lanciato dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, dopo l’ordinanza di ieri, che vieta l'apertura degli impianti sciistici fino al 5 marzo (L'ORDINANZA - LE PAROLE DEL MINISTRO GARAVAGLIA - LA PROTESTA A BARDONECCHIA). Una decisione "sbagliata nei tempi", arrivata "a dodici ore dall'apertura degli impianti”, ha sottolineato il governatore, intervenuto in diretta a Buongiorno su Sky TG24. (COVID: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO)
“Ordinanza surreale, siamo allibiti”
“Non ci sono state - ha spiegato Cirio - interlocuzioni formali, se non scambi di messaggi, ma non è stata convocata, come di solito accadeva, una Conferenza Stato-Regioni, un incontro quantomeno con le regioni del nord che hanno il sistema sciistico nei loro territori. Siamo stati bersagliati da comunicati stampa di tecnici, Cts, consulenti che annunciavano chiusure creando un panico culminato in questa ordinanza surreale. Surreale - ha sottolineato il presidente piemontese - perché il mondo della neve ha ricevuto dallo stesso Cts il 4 febbraio, dieci giorni fa, il via libera ad aprire il 15”.
“Il danno – ha aggiunto - è enorme. Le stazioni sciistiche, che non lavorano da un anno, se avevano altri quattro soldi li hanno spesi per prepararsi all’apertura di oggi, nel rispetto delle regole che Roma aveva dato. Siamo allibiti”.
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“Draghi tuteli il mondo reale, ordinanza ultimo atto governo Conte”
"Voglio vedere - ha dichiarato ancora Cirio - l'ordinanza del ministro Speranza come l'ultimo atto del governo Conte; non posso, non voglio vederlo come primo atto del nuovo governo Draghi, a cui mi rivolgo perché la tutela del mondo reale passi dalle parole dei mesi passati ai fatti di oggi”. Il Piemonte, ha ricordato il governatore, "è sempre stata una regione rigorosa e prudente, certi che la tutela della vita venga prima di qualunque interesse, ma la decisione di ieri sera alle 19 è basata su dati tecnici, su numeri di contagio, che Roma aveva da mercoledì. Hanno aspettato fino a domenica a bloccare l'apertura dello sci, dopo che lo scorso 4 febbraio lo stesso Cts aveva autorizzato la ripresa. I dubbi sono legittimi, ma mi chiedo se non si poteva farlo prima, le stazioni sciistiche che avevano ancora quattro soldi li hanno spesi per la ripartenza che oggi non c'è stata. Stiamo parlando - ha concluso - di quella che per il Piemonte è la prima azienda turistica".
Piemonte valuta azioni legali
"La Regione Piemonte ha previsto di stanziare immediatamente 5,3 milioni di euro come ristori per gli impianti sciistici penalizzati da una politica di chiusura intempestiva e annunciata con nessun anticipo”, ha poi fatto sapere nel pomeriggio lo stesso Cirio, che ha riunito la giunta in seduta straordinaria per affrontare la mancata ripartenza dello sci. La Regione, che scriverà al Governo per sollecitare l'attivazione di ristori e un ulteriore indennizzo per le false partenze, valuta con l'avvocatura di costituirsi parte civile, al fianco dei gestori degli impianti, per chiedere indennizzi proporzionati alla quantificazione dei danni.
Presenti alla riunione straordinaria, in videoconferenza, anche Giampiero Orleoni e Nicola Bosticco, presidente e vicepresidente di Arpiet, l'associazione che rappresenta i gestori degli impianti di risalita piemontesi. La Giunta delibererà venerdì le nuove risorse annunciate, "che sappiamo non essere sufficienti, ma che sono un modo immediato per dare ossigeno a un settore che per il Piemonte è strategico".
"Roma si attivi subito"
In giornata, la Regione scriverà al Governo per risollecitare l'attivazione immediata dei ristori che gli operatori attendono da mesi. Nel frattempo, il governatore Cirio si è confrontato con il ministro agli Affari regionali, Mariastella Gelmini, per chiedere una immediata convocazione delle Regioni che hanno nel sistema invernale uno dei comparti economici strategici per il proprio territorio. Sempre in giornata, il presidente Cirio trasmetterà anche al presidente del Consiglio Draghi una memoria con le istanze urgenti che la Regione chiede al governo per sostenere il sistema della neve.
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