Otto mesi di reclusione per violazione del codice del 2003 sulla privacy: questa la pena chiesta oggi dalla Procura di Torino per due persone, un uomo e una donna
Otto mesi di reclusione per violazione del codice del 2003 sulla privacy: questa la pena chiesta oggi dalla Procura di Torino per due persone, un uomo e una donna, imputate per il caso della maestra d'asilo licenziata nel 2018 dopo la diffusione da parte del suo ex fidanzato, senza il suo consenso, di un video hard che la ritraeva. (REVENGE PORN: COS'E')
Le difese, oltre a respingere gli addebiti nel merito, hanno affermato che in base a un decreto legislativo del 2018 (che ha modificato la normativa in attuazione di un Regolamento Europeo) è possibile che il comportamento dei due imputati non sia punibile.
Il processo
Il processo si sta celebrando in tribunale con il rito abbreviato. Pochi giorni fa altre due condanne sono state chieste dalla procura in un procedimento parallelo: il pm Chiara Canepa ha proposto 14 mesi per la direttrice dell'Istituto e 12 per la mamma di una bimba che frequenta la scuola da cui la giovane è stata allontanata. L'ex fidanzato della vittima invece ha chiesto la messa in prova.
La vicenda
A quanto ricostruito la ragazza aveva realizzato foto e video espliciti per il fidanzato, un calciatore dilettante, che invece di tenerli per sé li aveva inoltrati nella chat di gruppo tenuta con i compagni di calcetto. Le immagini erano poi finite anche sotto gli occhi della moglie di un giocatore della squadra, che aveva riconosciuto la donna, maestra nell'asilo di suo figlio, e aveva minacciato di raccontare tutto alla dirigente se avesse denunciato il fidanzato per l'accaduto, a quel punto già ex. Nonostante questo la ragazza ha denunciato il fatto. La dirigente scolastica però, una volta informata, ha costretto la vittima a firmare la lettera di dimissioni.
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