Torino, raid nazista durante un incontro online con Lia Tagliacozzo: aperte le indagini

Piemonte
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La presentazione del libro della giornalista Lia Tagliacozzo, 'La generazione del Deserto', organizzata dall'Istoreto e dal centro studi ebraici di Torino, è stata interrotta da insulti e frasi antisemite accompagnate da immagini di svastiche e di Hitler

La Procura di Torino indaga su quanto accaduto domenica scorsa durante la presentazione online del libro della giornalista Lia Tagliacozzo, 'La generazione del Deserto', organizzata dall'Istoreto e dal centro studi ebraici di Torino. L'evento, che si stava svolgendo sulla piattaforma Zoom, è stato interrotto è stato interrotto da insulti e frasi antisemite: "Sono tornati i nazisti", accompagnate da immagini di svastiche e di Hitler. L'episodio è stato denunciato sui social dalla figlia della scrittrice, Sara De Benedictis. Tagliacozzo, che vive a Roma, è un'esperta di cultura ebraica e ha scritto libri per adulti e bambini. Ha girato l'Italia raccontando le storie descritte nelle sue opere.

La figlia della scrittrice: "Mi si rompe il cuore"

"Mi era già successo di trovarmi in situazioni di tensione e anche di scontro con gruppi fascisti e neonazisti. Questa volta è stato diverso. Questa volta era diretto proprio a me, proprio a 'noi', per il fatto di essere ebrei. Quello che è successo mi ha sconvolta. Oggi mi si sta rompendo il cuore dalla rabbia", è un passaggio del post di Sara De Benedictis, pubblicato su Facebook. "Voglio condividere il mio schifo rispetto a quello che è successo - scrive Sara De Benedictis - Un gruppo di persone organizzate sono entrate in massa nella riunione zoom della presentazione - Questi s... sono riusciti in questo modo ad entrare nella mia casa un'altra volta. Oggi capisco, lo sapevo già, ma oggi prendo coscienza di quanto sia importante non chinare la testa, quanto sia importante non nascondersi. Oggi ho capito quanto siano importanti le lotte per i diritti, l'equità e l'accoglienza".

Il figlio Daniele: “Ero preoccupato e addolorato”

Sui social ha scritto anche l'altro figlio della scrittrice, Daniele De Benedictis. Ricorda che all'incontro online partecipava anche il nonno Fernando: "Ero preoccupato e addolorato per lui - scrive - ma lui era preoccupato per noi. Io e mia sorella non abbiamo dovuto subire la deportazione di un padre e di una sorella, la piccola Ada, 8 anni. Io e mia sorella non abbiamo dovuto nasconderci per sopravvivere, Lui si preoccupava per noi, perché noi non avevamo mai subito la foga nazista e fascista sulla nostra pelle, cosa potevano fare a lui un paio di fascisti da tastiera? (...). Il nemico è là fuori, subdolo e schifoso, il nostro dovere, in quanto esseri umani, è combatterlo".

Grimaldi: “Fascisti e neonazisti si stanno organizzando"

"Quello che è accaduto domenica pomeriggio non è solo un campanello di allarme - afferma il consigliere regionale piemontese di LuV, Marco Grimaldi - il raid antisemita, avvenuto all'interno di una presentazione il cui accesso era vincolato a una richiesta da far pervenire via email, è un chiaro segnale che movimenti fascisti e neonazisti si stanno organizzando". L'episodio non è l'unico. Nei mesi scorsi, sempre con le stesse modalità, sono stati denunciati altri tre casi a Torino, sempre a presentazioni di iniziative culturali.

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