Nel corso dell'udienza Pastore ha ammesso le proprie responsabilità così come, poco dopo il delitto, aveva fatto con un post su Facebook e con un video su Instagram
"Voglio farla finita, è meglio che mi uccida". Sono le parole pronunciate davanti al Gip da Alberto Pastore, il ragazzo che nella notte tra il 25 e il 26 agosto ha ucciso Yoan Leonardi nella zona di Borgo Ticino, in provincia di Novara. È avvenuto nel corso dell'udienza di convalida, in cui il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere.
È scoppiato in lacrime in aula
Nel corso dell'udienza Pastore ha ammesso le proprie responsabilità così come, poco dopo l'omicidio, aveva fatto con un post su Facebook e con un video su Instagram. In aula il giovane è sembrato molto provato ed è più volte scoppiato in lacrime. Ha raccontato che sospettava dell'amico Yoan, ritenendolo l'artefice della decisione della fidanzata, Sara, di troncare la relazione. Quella sera, sempre secondo il suo racconto, voleva chiarire la situazione con l'amico, che poi ha colpito con il coltello che teneva nell'automobile "per abitudine".
Le parole del procuratore di Novara
Il procuratore di Novara, Marilinda Mineccia, ha spiegato che Pastore sarà riascoltato nei prossimi giorni "per approfondire alcuni aspetti relativi al periodo precedente al delitto". Il fatto che sia stata disposta la custodia cautelare è stato accolto in modo positivo dalla difesa perché in cella il giovane è sorvegliato a vista 24 ore su 24.