Cuneo, arrestato militare accusato di violenza sessuale su una 13enne

Piemonte
Immagine d'archivio (ANSA)

L’uomo, 30 anni, sposato, avrebbe costretto l’adolescente ad avere rapporti sessuali minacciando, se si fosse rifiutata, di pubblicare delle fotografie intime 

Un militare dell’Esercito è stato arrestato dalla polizia a Cuneo con l’accusa di aver abusato di una ragazzina tredicenne. Secondo gli accertamenti degli investigatori l’uomo, 31 anni, sposato e con figli, avrebbe costretto l’adolescente ad avere rapporti sessuali minacciando, se si fosse rifiutata, di pubblicare delle fotografie intime. L'uomo, in servizio a Cuneo, dovrà rispondere anche del reato di detenzione di materiale pedopornografico.

La vicenda

Il militare, un alpino, era entrato in contatto con la ragazzina attraverso Instagram. Il primo episodio di violenza sarebbe stato commesso nel 2016. Nel 2017 la giovane riuscì ad allontanare il militare, ma lo scorso ottobre è stata contattata da uno sconosciuto con nuove richieste a sfondo sessuale. A seguito di quest'ultimo episodio, alcuni compagni di classe hanno convinto la ragazza a denunciare l'accaduto.

Possibili altre vittime

"Le indagini proseguono" dice Pietro Nen, dirigente della Squadra Mobile di Cuneo. "La nostra preoccupazione - aggiunge - è che possano esserci altre vittime. Siamo pronti ad accogliere in Questura chi ha qualcosa da raccontare".  

La nota dell'Esercito

L’Esercito ha diramato una nota in cui esprime "profondo sdegno e condanna" per la vicenda. Il graduato, si sottolinea, è stato "immediatamente sospeso, già dallo scorso mese di dicembre, dal servizio e da ogni iter concorsuale a cui lo stesso aveva aderito". "Laddove le accuse fossero confermate - prosegue la nota - si tratterebbe di un comportamento indegno, inaccettabile e immorale, ancor più aggravato per uomini e donne che indossano l'uniforme e rappresentano lo Stato". "Confermando totale condanna e pieno rigore nel perseguire i comportamenti che violano i principi e i valori su cui si fonda l'Istituzione e assicurando la massima collaborazione e trasparenza con gli organi inquirenti, l'Esercito - continua la nota - esprime la totale intransigenza, tolleranza zero, nel contrastare tali inammissibili condotte. Tali soggetti non sono degni di indossare l'uniforme. Tale avvenimento lede fortemente la dignità e l'onore di tutto il personale dell'Esercito che, invece, con profonda integrità, spirito di sacrificio, professionalità, quotidianamente svolge il proprio dovere, in Italia e all'estero, anche a rischio della propria vita".  

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