L’app della NASA permette di scattare selfie spaziali

Tecnologia
Foto di archivio (Getty Images)
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Il software consentirà agli utenti di fare degli autoscatti in cui indossano tute da astronauti. Dopodiché, potranno scegliere lo sfondo che preferiscono tra le immagini presenti, tutte scattate dal telescopio spaziale Spitzer 

La mania dei selfie non conosce limiti. Basta aprire Facebook e, soprattutto, Instagram per notare decine e decine di autoscatti, magari abbelliti con qualche filtro o usando delle apposite applicazioni di fotoritocco. La NASA ha recentemente lanciato una nuova app, chiamata “NASA Selfies”, disponibile per i sistemi operativi Android e iOS. Utilizzandola, gli utenti potranno scattarsi delle foto speciali in cui indosseranno tute da astronauti di fronte a paesaggi cosmici mozzafiato, come la Nebulosa di Orione o il centro della Via Lattea.
Le immagini che fanno da sfondo ai selfie sono quelle scattate dal telescopio spaziale Spitzer. L’intera iniziativa è stata creata proprio per celebrare il quindicesimo anniversario del lancio in orbita del telescopio, avvenuto nel 2003. Inizialmente, si temeva che si sarebbe disattivato dopo soli 3 anni e invece è riuscito a resistere nello spazio per quasi il doppio del tempo stimato.
L’interfaccia dell’applicazione è molto semplice e in pochi minuti chiunque può scattarsi una foto, scegliere lo sfondo che preferisce e condividerla sui social media. Utilizzando l’app è anche possibile ottenere delle informazioni interessanti sul telescopio Spitzer e scoprire qualcosa in più sulla scienza che si cela dietro le varie immagini di background utilizzabili.

Non solo selfie

Oltre a “NASA Selfies”, l’agenzia spaziale americana ha creato anche un’applicazione che consente di compiere, tramite la realtà virtuale, un tour guidato del sistema planetario TRAPPIST-1, l’unico tra quelli scoperti finora che contiene sette esopianeti di dimensioni simili a quelle della Terra.
È anche merito del telescopio Spitzer se è stato possibile ottenere le prime informazioni che hanno aiutato gli scienziati a determinare la possibile composizione dei pianeti extrasolari. TRAPPIST-1 è troppo lontano per poter essere direttamente osservato nel dettaglio dai telescopi. Questo non ha impedito alla NASA di inserire nell’esperienza in realtà virtuale delle versioni dei pianeti del sistema create basandosi sulle poche caratteristiche note, rilevate tramite Spitzer e altri strumenti simili.

Realtà virtuale

Gli utenti che utilizzeranno questa applicazione potranno visitare cinque dei sette pianeti presenti su TRAPPIST-1, circondati dall’oscurità dello spazio e dalla debole luce di qualche stella remota.
L’app sarà disponibile per i visori Oculus Rift e Vive Htc. Potrà essere scaricata dal sito dedicato alla missione Spitzer e, in futuro, sull’Oculus store. Un video a 360° sarà inoltre disponibile sulla pagina YouTube di Spitzer e consentirà agli utenti di esplorare una versione virtuale di TRAPPIST-1 dai loro dispositivi fissi o mobili (utilizzando un dispositivo come Google Cardboard). 

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