Netflix, via ai test per bypassare la fatturazione tramite iTunes

Tecnologia
Foto di archivio (Getty Images)
netflix_getty_images

L’obiettivo dell'azienda di Scotts Valley è quello di modificare le modalità di pagamento, assecondando le esigenze degli utenti ed evitando le ingenti commissioni 

Proseguono i test in casa Netflix. Il colosso dell’intrattenimento sta studiando un nuovo metodo di pagamento, che consenta ai propri utenti di bypassare la fatturazione tramite iTunes, l'applicazione sviluppata e distribuita da Apple per riprodurre e organizzare file multimediali. Quando gli abbonati tenteranno di effettuare pagamenti tramite il servizio iTunes Store, verranno reindirizzati alla versione Web della piattaforma di streaming online.

Una sperimentazione su scala globale

Come riportato da TechCrunch, fino al 30 settembre, gli abbonati di alcuni mercati selezionati in Europa, America Latina e Asia non potranno procedere al pagamento dell’applicazione tramite iTunes. La fase beta di questo progetto, in corso da giugno, ha interessato inizialmente solo dieci paesi, per poi espandersi a trentatré dall’agosto 2018. La decisione fa seguito al provvedimento del maggio 2018, con il quale Netflix ha impedito la fatturazione dei nuovi clienti tramite Google Play.
Sfruttando grandi aziende come Google e/o Apple, il colosso californiano ha sviluppato il proprio mercato, in cambio, però, di ingenti commissioni: il 30% durante il primo anno e il 15% nel seguente. A tal proposito, Netflix ha deciso di eliminare l’opzione di pagamento tramite queste piattaforme, cercando di mantenere per sé tutto il reddito derivante dal rinnovo o dalla sottoscrizione di nuovi abbonamenti.
Il test è in corso in Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Colombia, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Ecuador, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Ungheria, India, Indonesia, Italia, Giappone, Corea, Malesia, Messico, Norvegia, Perù, Filippine, Polonia, Slovacchia, Sudafrica, Spagna, Svezia, Taiwan e Tailandia.
Il colosso californiano, fondato da Reed Hastings e Marc Randolph, è in buona compagnia. Anche altre note applicazioni, come Spotify, per esempio, hanno deciso di non utilizzare più iTunes come piattaforma di fatturazione.

L’inserimento di spot pubblicitari

Questo test si va ad aggiungere ad altre sperimentazioni che l’applicazione sta attuando, quali l’inserimento di annunci pubblicitari tra i diversi episodi delle serie tv. Si tratta di una beta in atto solo nei paesi anglosassoni, che prevede l’inserimento di trailer promozionali relativi a prodotti visionabili all'interno della piattaforma streaming. La speranza del colosso californiano è quella di riuscire a superare la concorrenza sempre più agguerrita di Amazon Prime Video e Hulu, solo per citarne alcuni, offrendo contenuti che gli utenti possano ritenere più interessanti. Al momento, però, la sperimentazione non è stata accolta con favore: alcuni utenti hanno minacciato di disdire l’abbonamento, mentre altri hanno manifestato il dubbio che in futuro si dovrà pagare un’aggiunta per usufruire del servizio senza ads.

Tecnologia: I più letti