Honor Magic V5, il foldable più sottile al mondo che scansa i compromessi
NOWIntroduzione
Un saltello per scavalcare “la fine” e ripartire in sprint da un nuovo inizio, con un po’ di scaramanzia in tasca. Bando alle sventure: dopo il V3, Honor ricomincia dal suo ultimo Magic V5. Un po’ perché in Cina il numero 4 si pronuncia in maniera simile alla parola “morte” – ed è meglio evitare pietre tombali su una dinastia che si appresta a essere lunga - e soprattutto per il doppio salto in avanti, che sembra portare l’ultimo pieghevole della casa di Shenzhen in pole rispetto ai competitor. È arrivato in Europa a fine agosto, dopo la presentazione in cui HONOR ha puntato tutto sulla sua cerniera: ultrasottile da record, ma certificata per resistere fino a 500mila aperture e chiusure, con un grado di solidità superiore a qualsiasi generazione precedente. Robusto e leggero al tempo stesso, ma riuscirà ad avere il peso per cambiare davvero il mercato dei pieghevoli?
Quello che devi sapere
Pieghevole, ma senza compromessi
Il Magic V5 è il telefono pieghevole di HONOR che prova a eliminare i compromessi. Per il design non sacrifica l’efficienza, per una fotocamera imponente non rinuncia alla leggerezza, per una batteria eclettica – formato giga dentro e mini fuori - non abbandona la sottigliezza. Con appena 4,1 mm da aperto e 8,8 mm da chiuso, resta incredibilmente maneggevole, pur mantenendo una batteria da 5820 mAh (la prima al silicio-carbonio di questa categoria) e un comparto fotografico da flagship. La sensazione è quella di non dover mai scendere a patti.

Come si presenta
Da aperto sembra un tablet ultrasottile, appena 4,1 mm, da chiuso si ferma a 8,8 mm: numeri che lo rendono il foldable a libro più sottile e tra i più leggeri al mondo (217 grammi). In mano la sensazione è di avere un oggetto raffinato, con linee morbide e colori che puntano al luxury: il Dawn Gold, in particolare, regala sfumature da orologio di alta gamma. Anche da aperto resta maneggevole, tanto che non dà fastidio nemmeno durante il gaming o le operazioni di lavoro, come la scrittura di documenti. Il problema arriva quando lo si vuole appoggiare su una superficie piatta: la fotocamera sporgente crea un dislivello evidente, fastidioso soprattutto se si vuole scrivere sul display interno. HONOR cerca di attenuare il problema regalando, come già con il V3, una cover coordinata al design, dotata di apertura poggiatelefono. Utile, ma molto sottile e poco stabile se il telefono viene usato attivamente.

Cosa c'è dentro
Sotto la scocca c’è lo Snapdragon 8 Elite, abbinato a 12 o 16 GB di RAM e fino a 1 TB di memoria interna. Le prestazioni sono da top di gamma: fluide in ogni scenario, dai giochi alle app più pesanti. Sul fronte gaming, i titoli tripla A girano a 50-60 fps, ma dopo una ventina di minuti emerge il limite più evidente sotto alte temperature: la sottigliezza estrema rende la dissipazione meno efficace, con picchi fino a 46 gradi. Gli schermi sono due AMOLED: uno esterno da 6,43” e uno interno da 7,95”, entrambi a 120 Hz e con luminosità fino a 1800 nit. Ben leggibili anche in pieno sole, protetti da tecnologia Nano Glass contro i graffi e certificati IP58/IP59 per acqua e polvere.

Comparto fotografico
Qui Honor non si è risparmiata: tre fotocamere posteriori (50 MP principale, 50 MP ultrawide e 64 MP periscopica) più una selfie cam a due sensori da 20 MP. Il risultato è una resa versatile, con scatti nitidi e un superzoom che permette di catturare dettagli anche a distanza (ottimo, ad esempio, sugli edifici lontano). Ma proprio l’estrema sensibilità dell’AI rende difficile scattare a mano libera alla massima distanza: basta un minimo tremolio per perdere il fuoco. Ottimi invece i risultati a zoom intermedi (10x, 30x), con dettagli chiari e bilanciati. La “Falcon Camera” restituisce immagini di livello anche in notturna, ma non sempre i colori sono vividi come ci si aspetterebbe. L’ultra-grandangolare resta un passo indietro rispetto agli altri sensori, mentre il modulo fotografico, enorme e sporgente, è tanto un tratto di design quanto un limite pratico.
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Multitasking, AI e altre funzioni
È qui che il Magic V5 prova a fare il salto più deciso rispetto alla concorrenza. MagicOS 9.0, basato su Android 15, dà il meglio su un dispositivo pieghevole e consente di aprire fino a tre finestre: due affiancate in verticale e una laterale più piccola. A queste si aggiungono le finestre “galleggianti” o ridotte in miniatura, da lasciare in background come promemoria visivi. Un vero multitasking “da PC”, che dà un senso concreto al formato pieghevole.
Non tutto è perfetto: lo swipe per selezionare le app da affiancare è lo stesso usato per chiuderle, con il rischio di ottenere l’effetto opposto. È un limite del software di gestione, distinto dal problema più generale delle app non ancora ottimizzate (Instagram e Facebook vanno bene, così come quella di Sky Tg24! Altre ancora no). Da qui si innestano anche le funzioni di intelligenza artificiale: AI Minutes per riassumere meeting e note e AI Summary per testi e documenti. Durante una call o una riunione è possibile prendere appunti, farli riassumere in automatico e trasformarli in un documento. Un’accoppiata che sublima il multitasking e rende il pieghevole più vicino a uno strumento di lavoro che a un semplice smartphone. Completano la dotazione: sensore interno che segnala quando lo schermo ha bisogno di pulizia, PC Mode per trasformare il telefono in un desktop, e un sistema di sicurezza AI per riconoscere tentativi di deepfake in videochiamata. Sul fronte autonomia, la batteria varia dai 5820 ai 6100 mAh (a seconda del taglio di memoria) ed è abbinata alla ricarica rapida 66W e wireless 50W: da 0 a 100% in 54 minuti, con il 66% raggiunto in mezz’ora.

Verdetto, disponibilità e prezzi
Honor Magic V5 è tornato in Europa e si posiziona come uno dei foldable più interessanti in circolazione. A 2.000 euro (c'è una promo di lancio con coupon da 300 euro) non è per tutti, resta concorrenziale rispetto agli altri competitor nonostante dia la sensazione di poter limare ulteriormente il prezzo. CEppure offre un pacchetto senza compromessi: design ultrasottile, fotocamera versatile con superzoom, batteria enorme, multitasking evoluto e funzioni AI che fanno la differenza. Restano difetti non marginali: fotocamera sporgente, gestione termica migliorabile e app ancora lontane da un’ottimizzazione perfetta. Ma se i foldable vogliono diventare mainstream, il Magic V5 è tra i pochi a dare la sensazione di poterci riuscire.

Pro e Contro
- Sottile e leggero come nessun altro pieghevole
- Superzoom fino a 100x con AI di correzione
- Multitasking avanzato con tre finestre e app “galleggianti”
- Batteria da 6.000 mAh con ricarica veloce e wireless
- Resistenza IP58/IP59 e cerniera ultrarobusta
CONTRO:
- Modulo fotografico troppo sporgente e ingombrante
- Gestione termica da migliorare
- Swipe multitasking non ottimizzato
