Un’associazione no profit con oltre 200 volontari combatte lo spreco alimentare, raccogliendo e ridistribuendo il cibo commestibile avanzato nei mercati scoperti di Milano
Non c’è niente di peggio che sprecare il cibo. Ce lo si sente ripetere tante volte quando si è piccoli, ma è crescendo che si ha modo di capire a fondo quanto è vero: secondo dati ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) lo spreco alimentare provoca tra l’8 e il 10% delle emissioni a livello globale. Se fosse una nazione, sarebbe al terzo posto dopo Stati Uniti e Cina. È a partire da questa consapevolezza che nasce Recup, associazione no profit che agisce nei mercati scoperti della città di Milano: grazie agli oltre 200 volontari che ne fanno parte, il cibo commestibile viene recuperato e poi ridistribuito a chi ne ha più bisogno. L’idea è semplice, ma i risultati sono straordinari: in un solo anno, l’associazione ha salvato 25 tonnellate di alimenti, che hanno permesso di aiutare quasi 5mila famiglie sul territorio, nel contesto del progetto coordinato dalla Food Policy del Comune “Milano aiuta”.
Combattere lo spreco
Secondo la FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), in Europa più del 20% di tutto il cibo prodotto viene gettato via: parliamo di 88 milioni di tonnellate l’anno. Sono dati impressionanti che impongono una presa di consapevolezza e un cambiamento delle nostre piccole scelte quotidiane. I ragazzi di Recup si sono già mossi da tempo in questa direzione: “Siamo dell’idea che ciò che perde valore economico, può ritrovare valore sociale – spiega Alberto Piccardo, presidente dell’Associazione Recup – Nel 2015 abbiamo iniziato con un recupero di una tonnellata di cibo in un anno, per arrivare al 2019 con un recupero di 47 tonnellate. Il progetto è nato con l’intenzione di promuovere la partecipazione e la solidarietà attiva attraverso azioni correlate alle pratiche del recupero e della redistribuzione di cibo, in combinazione con la promozione di un consumo più etico e sostenibile. In pochi anni di attività siamo riusciti a creare una vera e propria comunità, dando vita a un contatto interculturale e intergenerazionale che prima mancava”.
Più efficienza, grazie a un’app
Adesso, grazie allo sviluppo di un’app, sarà possibile per i ragazzi di Recup fare ancora di più. La soluzione è arrivata dall’incontro con WWG, innovativa software house presente in Italia da oltre 20 anni, che si occuperà di questa nuova parte del progetto: “Attraverso una Web App e una Mobile App sarà più semplice mappare i mercati di Milano e periferia e gestire in maniera efficace le attività dei volontari sul territorio – spiega Mohamed Deramchi, CEO di WWG – inoltre, l’attività di Data Analysis permetterà di analizzare e monitorare i kg di cibo salvati e distribuiti". Tecnologia e innovazione si fondono insieme al servizio della comunità. Perché in fin dei conti, salvare il cibo e aiutare gli altri sono due facce della stessa medaglia.