Fairphone, lo smartphone amico dell'ambiente e dei lavoratori: la recensione. VIDEO

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Giuliana De Vivo

È fatto con plastica riciclata e componenti pensate per durare nel tempo. L'azienda che lo ha inventato occupa una nicchia nel mondo del tech e agli operai che si occupano dell'assemblaggio in Cina paga un bonus per garantire un salario maggiore di quello minimo  

Quando si tratta del cibo che mangiamo – e, per una fetta crescente di consumatori, anche dei vestiti che indossiamo – è ormai un automatismo abbastanza diffuso chiedersi: cosa c’è dentro? Da dove vengono le materie prime? Qual è la filiera produttiva? E quindi: questo prodotto è sostenibile? Molto più raramente ci facciamo le stesse domande (e quasi mai gli stessi scrupoli) sull’oggetto che più di tutti abbiamo tra le mani: il cellulare. Controllare il quale – ha rilevato il 53esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese – è il primo gesto del mattino e l’ultimo della sera per il 50,9 per cento degli italiani. Eppure ignoriamo di cosa realmente sia fatto né ci preoccupiamo delle condizioni dei lavoratori che ne assemblano i pezzi.

Una nicchia nel mondo del tech

Da poco più di otto anni esiste una piccola azienda olandese che cerca di rispondere a queste domande, e di farlo stando nel mercato - cioè generando profitti - in mezzo alle Big Tech. Si chiama Fairphone, ha sede ad Amsterdam, in Olanda, e la sua forza sta proprio nel coprire una nicchia di mercato, ci spiega la Ceo Eva Gouwens: “Dobbiamo fatturare e dobbiamo crescere perché siamo ancora piccoli, ma occupiamo una posizione unica in questo mercato, in un momento storico in cui nel mondo i consumatori che si definiscono consapevoli stanno crescendo sempre più, seguendo un trend inarrestabile”.

Filiera sostenibile

Il terzo e ultimo modello, Fairphone 3, disponibile online anche per l'Italia dal dicembre 2019, è stato pensato per durare nel tempo e fabbricato con materie prime sostenibili. Le parti in plastica sono riciclate; chi lo acquista riceve in dotazione un mini cacciavite con cui potrà all'occorrenza sostituire da solo - a prezzi contenuti - batteria, schermo o qualunque altro componente. L'assemblaggio avviene in Cina, a Suzhou, ma in una fabbrica scelta dopo lunghe ricerche tramite agenti locali. Il trattamento dei lavoratori infatti è diverso da quello di molte linee di produzione asiatiche: “In Cina c'è una differenza tra il salario minimo e un salario che garantisca effettiva sopravvivenza: noi colmiamo questo gap, destinando a tale scopo 1,50 euro per ogni Fairphone venduto”, spiega Gowens.

Caratteristiche tecniche

Fairphone 3 costa 450 euro. Dual sim, utilizza Android 9, ha 64 GB di memoria ed è dotato di lettore di impronta posteriore. Display da 5.65 pollici full Hd, la fotocamera frontale da 12 MP consente una buona qualità delle immagini fotografiche. Diverso il discorso per i video, dove la mancanza di stabilizzazione rappresenta un limite. Nella media la durata della batteria; il caricatore però va acquistato a parte (costa 19,95 euro), oppure si può utilizzare un qualunque cavo usb di tipo C collegato a un qualunque pc: l'obiettivo finale, infatti, è sempre utilizzare meno device e quindi meno risorse.

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