Russiagate, Facebook ha rimosso 2600 pagine che diffondevano fake news
TecnologiaCome spiega il social, gli account falsi erano collegati a Russia, Iran, Macedonia e Kosovo e condividevano principalmente contenuti a sfondo politico, alcuni dei quali fingendosi media e partiti politici
Sulla scia del caso Russiagate, Facebook ha comunicato che nelle ultime ore ha rimosso dalla piattaforma oltre 2600 pagine, gruppi e profili falsi che diffondevano fake news. Come si legge nella nota pubblicata sul blog ufficiale, tutte queste attività non autentiche erano collegate a Iran, Russia, Macedonia e Kosovo, senza un apparente legame tra esse, ma tutte operanti secondo simili strategie, creando reti di account per ingannare gli utenti sulla loro reale identità e diffondere contenuti a sfondo politico. Le operazioni di rimozione dei fake hanno riguardato anche Instagram.
1900 pagine e account falsi erano collegati alla Russia
Come si legge nella nota, oltre 1900 tra pagine, gruppi e profili rimossi erano legati alla Russia, parte dei quali si concentrava sulla condivisione di contenuti relativi alla situazione politica in Ucraina. Sono invece 513 gli account falsi collegati all’Iran e bannati da Facebook. Alcuni di questi si fingevano media e pubblicavano post incentrati sulle tensioni tra India e Pakistan, Israele e Palestina, Siria e Yemen, la crisi in Venezuela e il terrorismo. Operavano in diversi paesi, tra cui anche l’Italia, ed erano particolarmente diffusi in Medio Oriente e Nord Africa. Infine, la piattaforma ha reso noto di aver eliminato oltre 200 pagine, gruppi e account riconducibili a Macedonia e Kosovo, impegnati nella diffusione di notizie sulle celebrità o che si presentavano come gruppi politici di Stati Uniti, Regno Unito e Australia.
Facebook non venga utilizzato per manipolare le persone
Dopo il Russiagate, Facebook ha intensificato i suoi sforzi per individuare e rimuovere profili e pagine che diffondono ogni forma di disinformazione. “Lavoriamo costantemente per rilevare e interrompere questo tipo di attività perché non vogliamo che i nostri servizi vengano utilizzati per manipolare le persone”, scrive Nathaniel Gleicher, capo della Cybersecurity Policy di Facebook. “Stiamo eliminando queste pagine e questi account - continua - in base al loro comportamento, non ai contenuti che hanno pubblicato. In ogni caso, le persone che si celano dietro queste attività si sono coordinate tra loro e hanno utilizzato account falsi per rappresentarsi in modo errato e questa è stata la base della nostra azione”, conclude Gleicher.