La competizione avrà luogo su una pista chiamata Duckietown e i veicoli concorrenti sfrecceranno sul circuito trasportando la mascotte della gara, una piccola paperella
È in programma l’Artificial Intelligence Driving Olympics (AI-DO), una gara in cui si sfideranno dei mini taxi guidati dall’Intelligenza artificiale.
La competizione avrà luogo su una pista chiamata Duckietown e i veicoli concorrenti sfrecceranno sul circuito trasportando la mascotte della gara, una piccola paperella. La finalissima si terrà il giorno 7 dicembre 2018.
Nel percorso si sfideranno le più recenti innovazioni tecnologiche nel campo della robotica.
Una gara a suon di Intelligenza artificiale e innovazione che ha come obiettivo quello di sensibilizzare la ricerca, promuovendo la sperimentazione delle varie applicazioni dell’Ia.
Un’idea tutta italiana
L’idea è partita da un team di ricercatori italiani che opera presso il Politecnico di Zurigo.
L’equipe di esperti, guidata da Emilio Frazzoli, Andrea Censi e Jacopo Tani ha contribuito alla realizzazione del circuito su cui si sfideranno i concorrenti. Sulla piattaforma, sviluppata dal Massachusetts Institute of Technology (Mit), sfrecceranno piccoli taxi a guida autonoma, dotati di un mini computer e di una fotocamera di ultima generazione che registreranno passo dopo passo i momenti più salienti della competizione.
Una paperella come mascotte
I veicoli partecipanti dovranno trasportare una piccola paperella fino al traguardo cercando di non invadere le corsie altrui ed evitando e riconoscendo gli ostacoli posti sul percorso.
“La paperella è una maniera un po' spiritosa per rendere un progetto di robotica più accessibile e meno austero”, spiega Frazzoli.
Si aggiudica la vittoria la mini auto che commette il minor numero di errori. La competizione sarà quindi affiancata da un funzionale sistema di elaborazione che permetterà di tenere il conto delle infrazioni commesse dai partecipanti in gara.
Duckietown, come ricorda l’esperto, può essere considerata come una vera e propria palestra per sviluppare e praticare alcune abilità nel campo della robotica.
“L’Artificial Intelligence Driving Olympics, invece, è un evento sportivo in cui ci si può confrontare con altri appassionati, atleti e ricercatori”, commenta il coordinatore dello studio.