Digital Transformation: cos'è e a che punto siamo in Italia

Tecnologia

Il nostro Paese sta provando a recuperare il distacco accumulato rispetto agli altri Paesi europei, tra 5G, fibra ottica, Intelligenza Artificiale, Industria 4.0 e digitalizzazione delle piccole e medie imprese, ma resta ancora della strada da fare

Nonostante l'importante accelerazione degli ultimi mesi, anche “grazie” alle chiusure imposte dall'emergenza sanitaria da Covid-19, l’Italia rimane uno dei Paesi con la crescita peggiore in Europa e si conferma tra gli stati membri con il tasso di disoccupazione giovanile più alto. Non solo, prima che scoppiasse la pandemia, il mondo imprenditoriale italiano si scopriva ancora poco digitale, soprattutto rispetto ad altre nazioni (più o meno vicine) dell'Unione Europea. Uno dei fattori di questo ritardo ha le sue radici nelle caratteristiche insite del nostro tessuto imprenditoriale. Le tante piccole e medie imprese presenti nel Bel Paese - spesso a gestione familiare e con un forte legame con il territorio - restano infatti poco inclini ad abbracciare una decisa trasformazione tecnologica.

Bando Digital Transformation

Dal 15 dicembre è possibile partecipare al bando Digital Transformation a favore delle PMI. L'iniziativa è pensata per tutte le piccole e medie imprese che intendono avviare una trasformazione digitale dei propri processi produttivi attraverso l'implementazione delle tecnologie abilitanti individuate nel Piano Impresa 4.0 e di quelle relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.

I fondi e la dotazione finanziaria

Istituito dal Decreto Crescita, il bando è promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e mette a disposizione una dotazione finanziaria di 100 milioni di euro. Le agevolazioni saranno concesse sulla base di una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili pari al 50%: il 10 % sotto forma di contributo mentre il 40% sotto forma di finanziamento agevolato. I progetti possono essere presentati dalle imprese singolarmente o in forma congiunta, con limite massimo di 10 partecipanti.

I tempi

Non basta che il progetto proposto risulti idoneo alla richiesta, serve anche rapidità nel consegnare la pratica. Le domande, infatti, possono essere inviate dal 15 dicembre e verranno valutate in base dell’ordine cronologico di presentazione.

L'intenzione del Ministero dello Sviluppo, si legge sul sito ufficiale, è quella: “di sostenere la Digital Transformation delle PMI nel settore manifatturiero e in quello dei servizi diretti alle imprese, nel settore turistico per le imprese impegnate nella digitalizzazione della fruizione dei beni culturali e nel settore del commercio, contribuendo così agli obiettivi di innovazione e di crescita di competitività dell’intero tessuto produttivo del Paese”.

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La situazione in Italia

Secondo il Digital Transformation Index di Dell Technologies, che ogni biennio sonda lo stato dell'arte della digitalizzazione delle imprese nel mondo, le aziende italiane sono corse ai ripari e hanno messo il piede sull'acceleratore per la propria trasformazione digitale, spingendo maggiormente rispetto agli altri paesi europei.

Dalla ricerca emerge che oltre l’85% delle aziende del Bel Paese ha dichiarato di aver deciso di aumentare gli investimenti in digitalizzazione nel corso del 2020. La media europea si attesta al 75,3%. In questa tabella l’Italia risulta essere davanti a paesi che da sempre dominano in ambito tecnologico, come il Regno Unito (72,3%), la Germania (71,7%) e la Francia (70,7%). Su questi dati, però, pesa anche la necessità delle nostre aziende di appianare un gap accumulato nel corso degli anni,

Digital Transformation e Covid-19

L'emergenza sanitaria ha dato un impulso notevole a quest'evoluzione. Lo shock a marzo è stato forte ma nel giro di circa 3 mesi, la quasi totalità delle aziende è riuscita a mandare avanti la sua attività lavorativa. Anche i piccoli negozi di quartiere hanno spesso modificato il proprio modo di lavorare per adattarsi al mutato contesto. Si sono sperimentate le modalità del telelavoro e dello smart working; le riunioni si sono svolte in videoconferenza (su applicazioni come Teams e Zoom), documenti e dati sensibili sono stati condivisi online, gli acquisti si sono spostati sugli shop online, persino la spesa è stata fatta su Internet.

Lo smart working

Lo smart working in Italia, secondo il Digital Transformation Index, si è confermato soluzione diffusa anche nella fase post lockdown generalizzato. Secondo il 72% dei business leader italiani, infatti, più del 30% della forza lavoro di ogni azienda lavora a distanza (in Europa la media si attesta al 71%). L'81% delle aziende italiane starebbe studiando nuove soluzioni e modelli di business, proprio come conseguenza dei cambiamenti generati dalla pandemia. L'emergenza può diventare un'opportunità, ma non mancano le preoccupazioni: il 23% dei manager italiani ha dichiarato di temere per la sopravvivenza della propria azienda da qui al 2022. La maggioranza crede ancora nella possibilità di superare il momento difficile, anche se con qualche difficoltà. Per il 41% è infatti possibile che si perdano posti di lavoro.

Digital Trasformation nella pubblica amministrazione

Immuni, Io, cashback, sono solo alcuni esempi, non sempre di successo, di un tentativo della pubblica amministrazione di fare il salto verso il digitale. Un passo importante verso l’attuazione della PA digitale è stato compiuto, senza troppa enfasi, lo scorso 12 agosto quando AgiD (Agenzia per l’Italia Digitale della Presidenza del Consiglio) ha pubblicato il terzo piano triennale per l’informatica della pubblica amministrazione, 2020-2022.

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