Introduzione
La nuova edizione della Top 200 di NordPass conferma il problema degli italiani, come di gran parte degli utenti globali, nel preferire la comodità alla sicurezza, utilizzando parole chiave facilmente identificabili. Dalle sequenze numeriche ai nomi delle squadre di calcio, l'unica vera novità nelle abitudini dei nostri connazionali sembra essere rappresentata dalle bestemmie
Quello che devi sapere
Primanto mondiale inscalfibile per '123456'
Per il sesto anno consecutivo, la sequenza '123456' si è rivelata la password più usata al mondo. A dirlo è lo studio "Top 200 Most Common Passwords" pubblicato dall'azienda di servizi informatici NordPass, che ha analizzato milioni di credenziali rubate tra la fine del 2024 e il 2025.
In Italia c'è 'admin' in cima alla classifica
In Italia, la prima posizione spetta alla chiave 'admin' (nel 2024 neanche tra le top 20) seguita da 'password'. Terza '123456' che l'anno scorso era la più utilizzata, davanti a 'cambiami' e a '123456789'.
Nessuna differenza di qualità in base all'età
Secondo i ricercatori, non vi è "nessuna differenza generazionale nell'uso di password deboli". "Con nostra grande sorpresa, la qualità delle password è scarsa in tutte le fasce d'età", spiegano in una nota ufficiale. "Laddove ci aspettavamo differenze evidenti, in realtà ci siamo imbattuti in una sorprendente uniformità nelle vulnerabilità".
Continui riferimenti al calcio e alla squadra del cuore
Nel nostro Paese, le sequenze usate per proteggere profili social, accessi ai siti web e anche a conti finanziari, sono spesso legate alle passioni nazionali e al folclore locale. Il calcio è onnipresente, con riferimenti frequenti alla propria squadra del cuore, come dimostrano "juventus" o combinazioni come "Napoli1926". Non mancano riferimenti come "123stella" o "ciaociao", e termini curiosi come "perlenera".
Per la prima volta massiccia presenza di bestemmie
Per la prima volta, NordPass riscontra anche il ripetuto uso di una bestemmia. La Generazione X e i Baby Boomers tendono a utilizzare molto i nomi propri di persona. Nelle loro credenziali compromesse compaiono frequentemente Veronica, Lorena, Maria, Silvia o Rodolfo.
Consigliati autenticazione a più fattori e passkey
"Con il numero di casi di violazione in aumento ogni anno, il problema rimane diffuso e pericoloso come sempre, il che suggerisce che gli approcci attuali non riescono a generare cambiamenti significativi" continuano i ricercatori che, per proteggere le identità, consigliano l'uso di gestori di password, dell'autenticazione a più fattori e il nuovo sistema della passkey, che richiede l'uso di un dispositivo in possesso per validare l'accesso ad un servizio.