A Pesaro "The power of play": i videogiochi come strumento di cambiamento

Tecnologia

Il 10 e l'11 ottobre all’Auditorium Scavolini sviluppatori di videogiochi, educatori, operatori culturali e istituzioni insieme per creare nuove connessioni tra creatività, tecnologia e comunità. Da uno ricerca coordinata dall'ESA e presentata durante l'evento, è risultato che giocare ai videogiochi può aiutare a ridurre lo stress, a favorire la felicità personale e a stimolare la mente 

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Il 10 e l'11 ottobre all'Auditorium Scavolini di Pesaro si tiene la prima edizione di "The Power of Play", il festival internazionale che chelebra il valore dei videogiochi come strumento di cambiamento. L’evento, organizzato da IIDEA, l’Associazione che rappresenta l’industria dei videogiochi in Italia, nasce su iniziativa di Comune di Pesaro – CTE Square e Università di Urbino Carlo Bo, in collaborazione con Games for Change - organizzazione internazionale che promuove la creazione e l’utilizzo di videogiochi con impatto sociale positivo - e con il patrocinio di Rai Marche. Durane l'evento, presentato anche uno studio coordinato dall'ESA che dimostra che giocare ai videogiochi può aiutare a ridurre lo stress, a favorire la felicità personale e a stimolare la mente.

"The Power of Play" e il ruolo dei videogiochi nella società

Durante le due giornate di festival si alterneranno sul palco oltre 30 relatori provenienti da Italia, Belgio, Francia, Polonia, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti per investigare, attraverso keynote e panel di approfondimento, il ruolo dei videogiochi nella società su 6 aree tematiche: Wellbeing, Sustainability, Culture, Human Rights, Education e Awareness. L’evento ospiterà anche 6 laboratori pratici dedicati agli studenti e alle studentesse delle scuole del territorio, oltre a un’area showcase dove sarà possibile provare alcuni videogiochi italiani che veicolano messaggi di cambiamento e incontrare i loro sviluppatori. 

The Power of Play: lo studio

Giocare ai videogiochi aiuta a ridurre lo stress, favorisce la felicità personale e stimola la mente. Questo è quanto emerge da “The Power of Play”, lo studio globale realizzato su un campione di circa 24mila videogiocatori di 21 Paesi nel mondo, tra cui Australia, Brasile, Canada, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna Polonia, Spagna, Stati Uniti e Italia. La ricerca è stata coordinata da Entertainment Software Association (ESA), in collaborazione con ESA Canada, IGEA (Australia), KGames (South Korea) e Video Games Europe, di cui fa parte IIDEA, l’associazione di riferimento dell’industria dei videogiochi in Italia.  In tutti i 21 Paesi coinvolti nell’indagine, il sollievo dallo stress è tra i tre principali benefici percepiti dai videogiocatori. Dallo studio inoltre, emerge che quasi un videogiocatore su due afferma di giocare per stimolare la mente, riconoscendo nei videogiochi un modo efficace per mantenersi mentalmente attivi. I generi più amati sono i puzzle game (51%), seguiti dai giochi d’azione (35%) e da quelli basati su abilità o fortuna (33%). 

Anche il valore sociale del videogioco emerge con forza dalla ricerca The Power of Play. Il 39% dei genitori intervistati afferma che giocare insieme ai figli ha migliorato la relazione familiare, creando momenti di dialogo e condivisione. Il 64% degli intervistati è convinto che esista un videogioco adatto a tutti, indipendentemente da gusti o età. Inoltre, il 61% riconosce ai videogiochi la capacità di creare nuove connessioni sociali e il 55% dichiara di aver scoperto musica, personaggi o storie grazie ai videogiochi, poi diventati parte dei propri interessi culturali in altri ambiti – come film, libri o serie TV.

 

IN ITALIA

In Italia, oltre sette persone su dieci (71%) dichiarano di giocare per rilassarsi e ridurre lo stress, mentre il 62% lo fa per puro divertimento. Per il 60% dei rispondenti, i videogiochi rappresentano un antidoto contro l’ansia, per il 49% aiutano a combattere la solitudine e per il 54% contribuiscono ad aumentare la felicità quotidiana. Oltre al piacere immediato dell’intrattenimento, gli italiani riconoscono ai videogiochi un ruolo importante nello sviluppo di competenze utili nella vita e nel lavoro. Un intervistato su due afferma che videogiocare permette di coltivare un hobby o un interesse altrimenti difficile da praticare. Il 34% ritiene che l’esperienza videoludica abbia avuto un impatto positivo sul proprio percorso professionale o formativo, grazie a competenze apprese durante il gioco come creatività (70%), gestione del tempo (50%), lavoro di squadra (64%), problem solving (67%) e pensiero critico (57%). Inoltre, il 28% afferma che i videogiochi hanno influenzato positivamente le proprie scelte di studio o carriera.

Venerdì 10 ottobre: la ricerca, i premi e l’appuntamento per le famiglie

  • La prima giornata, moderata da Andrea Andrei de Il Messaggero, si aprirà con i saluti istituzionali di Andrea Biancani, Sindaco di Pesaro, Luca Rea, Responsabile TLC della Fondazione Ugo Bordoni, Thalita Malagò, Direttore Generale di IIDEA, Arana Shapiro, Chief Operating and Programs Officer di Games for Change, Giorgia Boldrini, Capo Dipartimento Cultura del Comune di Bologna e Alessandro Bogliolo, Coordinatore CTE Square e Professore dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Un momento saliente di questo primo giorno di evento, che coincide volutamente con la Giornata Mondiale della Salute Mentale (World Mental Health Day), sarà la presentazione dello studio mondiale “The Power of Play”. La ricerca, realizzata su 21 Paesi del mondo tra cui l’Italia, evidenzia l’impatto positivo del videogioco sul benessere psico-fisico delle persone. A presentarne i principali risultati saranno Aubrey Quinn, Senior Vice President di ESA – Entertainment Sofftware Association, e Nicholas Elles, Vice President Communications and Public Affairs di Video Games Europe. Ulteriori ospiti di rilievo porteranno il proprio contributo nella giornata di venerdì, tra cui i keynote speaker Sam Barratt, Chief of Youth, Education & Advocacy del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente e Lindsay Grace, docente presso l’University of Miami, game designer, artista e autore. Da non perdere anche l’approfondimento sul rapporto tra videogiochi e diritti umani che vedrà un confronto tra Stefano Cecere, Social Game Designer & Educator. 
  • In chiusura, spazio alla premiazione degli Italian Video Game Awards - Games Beyond Entertainment 2025, che assegneranno un riconoscimento a due videogiochi italiani capaci di generare impatto sociale, culturale o educativo. Due le categorie in gara e tre i finalisti per ciascuna: per Best in Impact i titoli selezionati dalla giuria internazionale sono Inundo di Whitesock, Se chiudo gli occhi di AnotheReality, Virivì e l’ombra della pioggia di Whitesock; per Best in Learning sono Il viaggio di una goccia di Simtech, No Signal – Marconi The Game di Melazeta e Password1234 di Tiny Bull Studios. Alle 18.30, infine, l’Auditorium Scavolini accoglierà le famiglie del territorio. 
  • In programma infine, un incontro che vedrà protagonisti i family influencer Guidasenzapatente (Mickol Lopez e Daniele Marzano), affiancati da Manuela Cantoia, esperta di psicologia cognitiva, per un dibattito aperto con i genitori che vogliono conoscere meglio i videogiochi per vivere esperienze positive con i propri figli. 

 

Sabato 11 ottobre: il focus su scuola e coding

  • La giornata di sabato sarà interamente dedicata al tema Education: il pubblico, tra cui docenti e formatori, avrà l’opportunità di seguire un approfondimento sulle potenzialità dei videogiochi in contesti di apprendimento. Aprirà i lavori Lucrezia Ercoli, Filosofa e docente di Estetica all’Accademia di Belle Arti di Bologna, che inviterà a riflettere su come utilizzare gli strumenti della filosofia per cogliere la complessità dell’universo videoludico e le sue infinite possibilità educative. Dal palco sarà poi lanciata la EU Code Week 2025, iniziativa europea per promuovere il coding tra gli studenti, e verrà presentata la Games for Change Student Challenge, dedicata alla creazione di videogiochi ispirati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile ONU. Concluderà la giornata il panel sul potenziale didattico dei videogiochi con gli interventi di Andrea Benassi, Tecnologo ed esperto di didattica immersiva di INDIRE, Marco Vigelini, CEO Maker Camp, Official Minecraft Partner e Minecraft Education, Emanuele Acerbis, Co-founder & CEO di NOVO Esports, Costanza Turrini, Executive Manager di Officina Futuro Fondazione W-Group e Ideatrice di Girls Code It Better, e Andrea Morichetta, Professore Associato di Informatica presso l’Università di Camerino.

La WOM Challenge

Con l’obiettivo di incentivare la partecipazione attiva e il networking durante l’evento, The Power of Play adotterà WOM. Scaricando l’applicazione WOM Pocket, sarà possibile partecipare alla WOM Challenge e contribuire al successo dell’iniziativa e alla creazione di valore pubblico. Maggiori informazioni su WOM sono consultabili sul sito di The Power of Play. WOM Pocket è disponibile per Android e iOS. Le registrazioni alla prima edizione di The Power of Play sono gratuite e disponibili su Eventbrite. Il programma completo dell’evento è consultabile sul sito web ufficiale.

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