Da oggi addio ai filtri bellezza su Instagram: le ragioni etiche (ma non solo)

Tecnologia

Spariscono dai social network oltre due milioni di effetti di realtà aumentata; restano, tuttavia, disponibili quelli di proprietà di Meta. Ecco cosa cambia

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Da oggi non saranno più disponibili per Instagram oltre due milioni di filtri. Addio a visi perfettamente levigati, corpi con forme da sogno e artifici che tentano di rendere l’aspetto sempre più vicino ai canoni di bellezza, praticamente irraggiungibili. Meta Platforms, l’azienda statunitense fondata da Mark Zuckerberg, ha comunicato che, a partire dal 14 gennaio, non saranno più disponibili “gli effetti di realtà aumentata costruiti da terze parti, inclusi i marchi e la nostra più ampia comunità di creatori AR”; tuttavia, restano accessibili agli utenti quelli di proprietà di Meta su tutte le app del gruppo - circa 140. Oggi, infatti, chiude Spark, la piattaforma che in sette anni ha permesso ai creatori di contenuti di caricare oltre 2 milioni di filtri su Instagram e Facebook, dedicati soprattutto a effetti estetici utilizzati da centinaia di milioni di utenti per “migliorare” l’immagine. 

Una strategia firmata Meta

Questa decisione, che arriva dopo quella di TikTok che, a fine novembre, aveva deciso di vietare i filtri di bellezza agli utenti minorenni, non viene motivata nella nota ufficiale di Meta.

Da anni, milioni di giovani della Generazione Z sono cresciuti e hanno convissuto con standard di bellezza irraggiungibili e lontani dalla realtà, causando una percezione di sé distorta. Questi canoni hanno spesso dato origine ad insicurezze sul proprio corpo, depressione, disturbi dell’alimentazione e ansia sociale. Se, quindi, da un lato si riconduce tale scelta a presupposti etici, dall’altra ci sono molto probabilmente ragioni economiche.  L’azienda di Zuckerberg, difatti, detiene un vero e proprio monopolio di filtri e tecnologie di intelligenza artificiali del social e, solo nel 2024, ha investito 35 miliardi di dollari in prodotti di questo genere. Non è poi esclusa una connessione con il debutto del visore di realtà aumentata Meta Ar Orio, presentato lo scorso settembre, che la stessa Meta definisce come il più avanzato paio di occhiali di realtà aumentata mai prodotto, segnando un passo decisivo verso il futuro della tecnologia immersiva. 

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