Nuovo aumento Spotify: previsto un rincaro del prezzo dell'abbonamento per 5 Paesi

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 Secondo quanto riportato da Bloomberg, la piattaforma sta pianificando la revisione che includerà aumenti di prezzo in alcuni importanti mercati. Tra le Nazioni citate dall’agenzia finanziaria per adesso non compare l'Italia, ma ci sono il Regno Unito, l’Australia e il Pakistan

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Spotify sta ultimando un rinnovamento dei suoi piani e un aumento di prezzo, inclusi aumenti in mercati chiave e l’introduzione di un piano,che esclude gli audiolibri, per rispondere alle esigenze diversificate dei suoi utenti e alle pressioni dell’industria musicale. Secondo quanto riportato da Bloomberg, Spotify sta pianificando la revisione che includerà aumenti di prezzo in alcuni importanti mercati. Tra i Paesi citati dall’agenzia finanziaria per adesso non compare l'Italia, ma ci sono il Regno Unito, l’Australia e il Pakistan. Gli Stati Uniti, il mercato principale, saranno interessati solo più avanti nel corso dell’anno.

Dettagli sui piani tariffari

Gli aumenti di prezzo previsti varieranno da 1 dollaro al mese per i piani individuali fino a 2 dollari al mese per i piani famiglia e duo in mercati come il Regno Unito, l’Australia, il Pakistan e altri due mercati non specificati. Il colosso della musica in streaming introdurrà un nuovo piano che offrirà solo musica e podcast, escludendo gli audiolibri, al prezzo attuale del suo piano premium individuale. Questa mossa sembra progettata per attrarre gli utenti interessati principalmente alla musica e ai podcast, mentre coloro che desiderano accedere agli audiolibri dovranno affrontare un ulteriore aumento dei prezzi. Inoltre, è in arrivo un piano “supremium” che offrirà audio ad alta fedeltà tra le altre funzionalità non ancora specificate. Questo piano è stato oggetto di voci da anni e potrebbe finalmente vedere la luce nel 2024.

Il nodo sugli audiolibri

L’aumento delle tariffe servirebbe per coprire i costi del servizio degli audolibri, arrivati lo scorso anno e subito popolari: attualmente la piattaforma offre fino a 15 ore al mese di ascolto. Il problema è che Spotify paga a monte gli editori per i testi, ma incassa solo dagli utenti che superano quelle ore assicurate di ascolto. Ecco il perché della nuova struttura. L’obiettivo è raggiungere un equilibrio di bilancio che ancora manca. Spotify ha riversato nell’ultimo anno 9 miliardi di dollari in royalty, come raccontato a Repubblica da Italian Tech. Una voce che pesa per il 70% dei suoi ricavi e che nel complesso ha mandato in rosso ogni bilancio dal 2018 in avanti, anno della quotazione in Borsa.

The logo of the music streaming service Spotify in Berlin, Germany, 25 February 2014. Photo: Britta Pedersen

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