A Las Vegas, i robot miscelano i drink e l'IA rivoluziona il mondo del lavoro

Tecnologia

La città più popolosa del Nevada sostituisce con la tecnologia molti posti di lavoro mentre le unioni sindacali rivendicano più diritti per i dipendenti

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Camminando per la Las Vegas Strip, la famosa via piena di eccentrici alberghi e casinò, si possono trovare locali come il Tipsy Robot, un bar all’interno dell’hotel Planet Hollywood. Dietro il bancone abbellito da colorate luci a neon e decine di bottiglie appese al soffitto, a servire i clienti non ci sono esperti bar tender ma robot che miscelano i drink scelti dagli ospiti. 

 

Check-in automatici in hotel, bot che suggeriscono il piatto da ordinare al ristorante, bar tender-robot: è la normalità in molti locali di Las Vegas . L’economia della città statunitense si basa in gran parte sul terzo settore, quello dei servizi, e le aziende stanno guardando sempre di più alle ultime innovazioni tecnologiche nel campo dell’intelligenza artificiale e della robotica per ridurre il costo del lavoro

Diversi impiegati del settore turistico e dell’accoglienza, come receptionist e camerieri/e, stanno assistendo alla loro sostituzione attraverso sistemi automatizzati.

I lavoratori di Las Vegas chiedono garanzie 

Alcuni studi del 2017 hanno previsto che, entro il 2035, dal 38 al 65 per cento dei lavori potrebbero essere in tutto o in parte automatizzati. Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum di Ginevra, ha parlato per primo di "Quarta Rivoluzione Industriale" per indicare il momento storico in cui tecnologie come l'intelligenza artificiale, i veicoli autonomi e internet si fondono con la vita degli esseri umani.

 

I lavoratori di Las Vegas sono timorosi davanti alle novità e alcuni minacciano scioperi se non ci dovessero essere tutele a fronte dell’impiego dell’intelligenza artificiale nelle aziende. Il Culinary Union, il più grande sindacato del Nevada, che rappresenta lavoratori del terzo settore, ha annunciato che cercherà di ottenere nuove garanzie contro la sostituzione dei dipendenti. Già nel 2018 aveva ottenuto un’importante tutela contrattuale che obbliga i datori di lavoro a sei mesi di preavviso prima dell’introduzione di nuove tecnologie, come anche corsi di formazione gratuiti.  "Come fa la nostra gente a essere sicura che possiamo lavorare nei posti di lavoro rimasti? E che non saremo gettati fuori come una vecchia scarpa? Non lo permetteremo mai.” ha detto a NPR Ted Pappageorge, il segretario-tesoriere del Culinary Union 

ChatGPT website displayed on a phone screen is seen with TruthGPT sign displayed on a screen in the background in this illustration photo taken in Krakow, Poland on April 18, 2023. Elon Musk says about work on the rival of ChatGPT called TruthGPT. (Photo by Jakub Porzycki/NurPhoto)

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"Salari più alti e meno disoccupazione" grazie alle nuove tecnologie

Nonostante le preoccupazioni dei lavoratori, molti sono convinti che la presenza umana, il rapporto empatico che si instaura con il cliente, non possano essere sostituiti dalle macchine. Sabrina Bergman lavora al Tipsy Robot di Las Vegas e il suo compito è quello di aiutare i robot a fare il loro lavoro: servire drink. Quando la macchina accidentalmente rovescia un bicchiere, la reimposta. Se il robot non versa una bevanda completa, interviene. Bergman è convinta che le macchine non saranno mai in grado di sostituire il "tocco umano" e di offrire ai clienti la stessa esperienza. 

 

Un'analisi del 2017 della società di consulenza McKinsey and Company ha rilevato che solo il 5 per cento dei posti di lavoro esistenti può essere interamente svolto da robot, intelligenza artificiale o entrambi

Frank Fossen, un economista presso l'Università del Nevada, in un’intervista al The Nevada Independent, ha affermato che questi nuovi strumenti possono “rendere i lavoratori più produttivi, perché nel momento in cui usano queste nuove tecnologie per diventare più produttivi, potrebbero vedere salari più alti e meno disoccupazione”. 

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