"L'IA è lo studio della costruzione di macchine che pensano come gli esseri umani e che agiscono razionalmente. Gli esseri umani spesso non agiscono razionalmente". Così, in una frase, la docente di Computer Science alla Northeastern University di Boston, tra i massimi esperti al mondo del settore, racchiude l'essenza dell'intelligenza artificiale. Con lei abbiamo discusso dei rischi e delle opportunità del suo sviluppo
"L'intelligenza artificiale è lo studio della costruzione di macchine che pensano come gli esseri umani e che agiscono razionalmente. Gli esseri umani spesso non agiscono razionalmente". Così, in una frase, Tina Eliassi-Rad, docente di Computer Science alla Northeastern University di Boston, racchiude l'essenza dell'intelligenza artificiale. Sky TG24 l’ha incontrata a Torino, dove lei – tra i massimi esperti al mondo del settore – è arrivata per ritirare il premio Lagrange fondazione CRT, uno dei più prestigiosi riconoscimenti internazionali per la scienza dei sistemi complessi.
I pericoli dell’IA
Quali sono i pericoli dell'intelligenza artificiale? "Il pericolo dell'IA, in particolare del ramo chiamato machine learning, è che può lavorare solo su un determinato gruppo di persone e non su tutti. Quando costruisce un ponte, questo funziona per auto e camion insieme. Invece, i sistemi di intelligenza artificiale a volte non sanno su quale gruppo di persone agiscono bene e su quale gruppo male", spiega Eliassi-Rad.
Farmacia, medicina e intelligenza artificiale
Tra le aree in cui l’IA potrebbe aiutare di più l'uomo, secondo Eliassi-Rad, c’è ad esempio la scoperta di nuovi farmaci: “Ci sono molte combinazioni diverse per cercare di trovare un farmaco per malattie rare. Ad esempio in questo campo l'intelligenza artificiale può essere molto utile. E più in generale in tutto il settore medico direi".
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Tra quanto l'IA potrà essere una parte integrante della vita dell'uomo?
Eliassi-Rad sottolinea come l’intelligenza artificiale faccia già parte delle nostre vite “da almeno un decennio”. Questo perché “già tutte le applicazioni che usiamo hanno una qualche forma di intelligenza artificiale”, a partire da Netflix, Amazon, “qualsiasi tipo di shopping online”, dalla prenotazione di un viaggio sul web e dall’utilizzo di Google Maps o Apple Maps. “Tutti questi sistemi utilizzano l'intelligenza artificiale”, spiega la docente della Northeastern University.
Etica e intelligenza artificiale
Uno dei grandi quesiti che ci si continua a porre è come renderla etica. Per Eliassi-Rad si tratta di “un problema molto complicato”, perché “non sai fin dall'inizio chi la userà e se verrà usata correttamente. Quindi sono necessarie linee guida chiare per capire chi dovrà usarla e come dovrà essere usata". Seguendo lo stesso ragionamento, è difficile dire se l’intelligenza artificiale sia più un pericolo o un aiuto per l’uomo: "Dipende da chi e per cosa viene utilizzata".