BeReal, cos'è e come funziona l'anti Instagram che spopola tra i giovani

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Il social è nato due anni fa, ma ha preso piede negli ultimi mesi. Con delle funzioni innovative, come quella della notifica per scattare foto in tempo reale. Vuole opporsi ad altre piattaforme in cui gli utenti inseguono il modello di perfezione di star e influencer

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Nessun filtro, né like, né follower. Una notifica che ti avvisa quando devi scattare un selfie, qualsiasi cosa tu stia facendo e qualunque sia la tua condizione fisica. Da quel momento si hanno due minuti per pubblicare lo scatto. Funziona così BeReal, l’app che sta spopolando sugli smartphone della Generazione Z e che vuole cogliere istantanee in tempo reale e senza trucchi. «I tuoi amici, davvero» è lo slogan della piattaforma che vuole opporsi al culto della bellezza e della perfezione imperante sui social network tradizionali.

La storia di BeReal

Il social è stato lanciato in Francia due anni fa dagli ideatori Alexis Barreyat e Kévin Perreau, ma per guadagnare popolarità ha dovuto aspettare il 2022: qualche mese fa sono aumentati i download. Si parla già di diversi milioni di persone conquistate dal format e in particolare di circa 3 milioni di utenti che fanno un uso quotidiano dell’app. Solo ad agosto sono sbarcati su BeReal 7 milioni di nuovi profili. Le foto possono essere condivise una volta al giorno. Una volta scattate, si è ancora in tempo e si può decidere se pubblicarle o se rinunciare. Un’altra funzione lanciata è quella delle foto a doppia camera, che immortalano sia il volto dell’utente sia il contorno, così da non poter mentire sulla location. Se si scatta un selfie seduti sul divano, non si potrà più fingere di essere nel salotto di un hotel di lusso con un tag ad hoc. Il feed della piattaforma è pieno di scene di vita quotidiana: foto in pigiama o a bocca piena, maioliche da bagno come sfondo e facce decisamente non da copertina.

Le tendenze

Il desiderio di autenticità, di cui BeReal si fa interprete, si era fatto già sentire con trend particolari che avevano spopolato su IG. Dagli influencer della skin positivity che postano foto in cui esibiscono pori dilatati e brufoli, difendendo il diritto ad avere la pelle non liscia e a sentirsi comunque a proprio agio, fino alle madri che mostrano il vero volto della gravidanza e della maternità senza nascondere smagliature, depressione e senso di inadeguatezza. BeReal ha intercettato questi fenomeni che erano già galoppanti su altre piattaforme, rivoluzionando il modo di produrre contenuti e in particolare di concepire la fotografia. Non più ritratti patinati, ma immagini quanto più realistiche possibile. Cambia anche il modo di relazionarsi agli altri: non basta cliccare sul pollice alzato. Su BeReal si può interagire con delle “reactions” personalizzate, le cosiddette RealMoji, ossia le emoticon con il nostro volto. Non ci sono neanche i classici contatori che segnalano il numero di like incassati. Superati i 50 amici, si leggerà un generico +50.  Sono soprattutto i giovani della Generazione Z a essere incuriositi da questo nuovo modo di condividere contenuti e di comunicare.

 

Lo scenario 

Lo sviluppatore di BeReal Alessandro Paluzzi aveva annunciato che anche IG aveva allo studio delle funzioni simili, come la doppia camera e le foto istantanee. E così è stato: sul social è comparso lo strumento "bilaterale". Anche se la piattaforma di Zuckerberg si difende sostenendo di essere stata al lavoro su questo fronte per diversi anni, non sarebbe una novità per IG prendere in prestito da altri social delle idee particolarmente fortunate: è già successo con i Reel che strizzano l’occhio a Tik Tok e con le storie che si autodistruggono dopo 24 ore alla Snapchat.

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