Tecnologia
Big Tech, i dieci accordi più famosi che sono saltati
Non si sa ancora come andrà a finire tra Elon Musk e Twitter, ma la vicenda del tentativo di acquisizione delle piattaforma social da parte del milliardario di origini sudafricane è già nella storia delle trattative che sembravano fatte e poi sono saltate. Musk però è in buona compagnia: le Big Tech sono state spesso al centro di compravendite date per certe e poi annullate a un passo dalla firma
Indipendentemente da come andrà a finire tra Elon Musk e Twitter, la vicenda della (tentata) acquisizione del social network da parte del miliardario è già nelle cronache delle operazioni che non sono andate esattamente lisce. Musk però è in buona compagnia: la storia delle Big Tech è piena di accordi saltati
Nel 2006 Facebook era solo una startup di belle speranze che attirava le attenzioni degli investitori. Tra questi anche l’ex colosso del web Yahoo, che si spinse fino a offrire 1 miliardo di dollari. Mark Zuckerberg considerò adeguata l’offerta, ma se oggi lui è ancora ceo di Facebook e Yahoo ha perso gran parte del suo potere la responsabilità è di Terry Semel, che nel 2006 era ceo della seconda: all’ultimo momento abbassò l’offerta a 850 milioni e Zuckerberg rifiutò
Anche Yahoo stava per essere acquistata a sua volta: nel 2008 la società di servizi online sembrava a un passo dal diventare proprietà di Microsoft. L’azienda di Redmond voleva il motore di ricerca per lanciare la sfida a Google nel campo della pubblicità, così Steve Ballmer di Microsoft offrì 44 miliardi di dollari all’allora ceo di Yahoo Jerry Yang per comprarla: Yang considerò la proposta sottostimata rispetto al valore e non se ne fece nulla. Nel 2016 Yahoo fu venduta a Verizon per 4,8 miliardi