
Russia, da VK a Rossgram: le app che vogliono sostituire Instagram e i social occidentali
Mosca ha bloccato gli accessi ai social del colosso Meta da lunedì 14 marzo. Gli utenti stanno cercando canali alternativi per restare in contatto con i loro follower. Da Vkontakte (il nostro Facebook) a Rutube (sito web russo di video sharing come YouTube), fino alla presunta creazione di un'app uguale a Instagram: ecco tutte le alternative

Da lunedì 14 marzo la Russia ha bloccato gli accessi ai social del colosso Meta, da Instagram a Facebook. Nelle 48 ore di preavviso, gli utenti russi, soprattutto vip e influencer, hanno scritto post di addio e hanno indicato canali alternativi per restare in contatto con i loro follower
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Molti blogger erano increduli e lamentavano la necessità di ricostruire la loro community e le loro attività commerciali, in un momento in cui l'economia sta lottando contro le sanzioni occidentali. Il potere degli influencer e i loro guadagni si basano principalmente sul numero di follower che sono in grado di “influenzare”
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Il blocco di Mosca è arrivato dopo che nei giorni scorsi la società di Zuckerberg ha allentato le regole contro l’incitazione alla violenza contro gli "invasori russi". Ma la mossa fa parte dei più ampi sforzi di Putin di controllare Internet e i social media e di depistare il traffico e le discussioni online su piattaforme autarchiche
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Per questo molti utenti russi si sono spostati su Vkontakte, il social di “stato”. Vuol dire “in contatto” e si trova online con l’abbreviazione VK. È molto simile a Facebook, sia nella grafica sia nelle funzioni. Ogni utente ha la sua bacheca dove pubblicare contenuti e può aggiungere “amici” con cui messaggiare in privato. È stato fondato nel 2006 da Pavel Durov
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Pavel Durov è il fondatore anche di Telegram. L’app di messaggistica istantanea è stata tra le alternative più usate dagli utenti russi per non perdere i loro follower dopo il blocco dei social. È tra le poche piattaforme (insieme a Whatsapp) tramite cui i cittadini possono scambiarsi messaggi senza censura. Per questo è molto usata anche dai media, statali e soprattutto indipendenti
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Alcuni siti d’informazione russi nelle ultime ore hanno dato la notizia della nascita di un “Instagram russo”. Il suo nome sarebbe Rossgram, che riprende quello della famosa piattaforma di Meta. Il fondatore sarebbe l’imprenditore digitale Alexander Zobov, che dice di essere stato compagno di corso di Durov. Dovrebbe essere rilasciata il 28 marzo e sarebbe simile in tutto a Instagram
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Come è già intuibile dal nome, RuTube è un sito web russo di video sharing, omologo di YouTube. Online dal 2006, secondo i dati del sito ufficiale ogni mese RuTube è visitato da 30 milioni di utenti e conta oltre 168 milioni di visualizzazioni per i suoi contenuti. Trasmette canali tv e radio e dà la possibilità ai suoi utenti di creare video blog in un proprio canale
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Moimyr è un social che fa parte del mondo di Vkontakte. Si basa sulla condivisione di foto, video e musica ma, riporta il Corriere, è utilizzato soprattutto dagli appassionati di videogame per scambiarsi opinioni sulle ultime uscite. Ci si può iscrivere solamente se si possiede un indirizzo email russo

In Russia è attivo Yandex, il colosso che gestisce il motore di ricerca più usato del Paese (l’omologo del nostro Google). Oltre al browser, offre una serie di servizi e prodotti per Internet: mail, news, servizi di hosting, servizi di mappe online, servizi di trasporti e pubblicità

Se Mosca dovesse decidere di andare oltre e di disconnettersi dalla rete internet globale, avrebbe Runet ad attenderla. È una rete usata per ora a livello di sperimentazioni locali. “Runet” viene usato come sinonimo di “Internet”, e la sua nascita è stata formalizzata nel 2019 dalla cosiddetta legge “sull’Internet sovrano”. Supervisionata dal Roskomnadzor (il servizio federale per la supervisione delle comunicazioni), la sua estensione obbligherebbe i provider russi di servizi internet a disconnettersi da qualsiasi server straniero, affidandosi invece al Dns russo

Come risposta al blocco dei social, c’è stato un boom di download di Vpn, reti private che mascherano il reale indirizzo internet dell'utente consentendo di scavalcare la censura. Secondo la società di analisi SensorTower, tra il 24 febbraio e l'8 marzo sono stati 6 milioni i download di queste app, un aumento del 1.500% rispetto ai 13 giorni precedenti. Ad oggi, Roskomnadzor ha bloccato circa 20 popolari servizi Vpn