Usa, hackerata l'agenzia per la sicurezza nucleare

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Lo hanno affermato i funzionari dell’Department of Energy (DOE) and National Nuclear Security Administration (NNSA), dove sono conservati i depositi di armi atomiche americane. Il governo, al momento, non ha certezze sugli autori, ma gli esperti di cyber sicurezza sostengono che l’azione potrebbe essere stata architettata dell'intelligence russa. "I nostri avversari devono sapere che, come presidente, non starò a guardare davanti ai cyber assalti contro la nostra nazione", ha detto Joe Biden

I funzionari del dipartimento per l'energia e l'amministrazione per la sicurezza nucleare nazionale, che conserva i depositi di armi atomiche negli Usa, hanno prove che gli hacker abbiano violato le loro reti nell’ambito di una vasta operazione di spionaggio che ha colpito almeno una mezza dozzina di agenzie federali, coinvolgendo, tra gli altri, anche i sistemi informatici del dipartimento di Commercio americano e di quello del Tesoro. Lo ha riportato “Politico”, citando proprio alcuni dirigenti a conoscenza della vicenda. 

L’ipotesi sull’attacco hacker

Ieri, giovedì 17 dicembre, i funzionari dell’Department of Energy (DOE) and National Nuclear Security Administration (NNSA), hanno iniziato a coordinare il lavoro di notifica sulle violazioni ai loro network e hanno riscontrato anomalie e attività sospette all’interno delle reti appartenenti alla Federal Energy Regulatory Commission (FERC), ai laboratori nazionali Sandia e Los Alamos nel New Mexico e Washington ed all'Office of Secure Transportation dell'NNSA. Il governo Usa, al momento, non ha ancora puntato il dito contro nessuno in particolare per l'hackeraggio, ma gli esperti di cyber sicurezza sostengono che l’azione potrebbe essere stata architettata dell'intelligence russa. Gli investigatori federali non hanno ancora accertato se i pirati informatici siano stati in grado di accedere oppure anche di rubare i dati violati, dopo aver setacciato a fondo le reti negli ultimi giorni. L'indagine, hanno spiegato le autorità, è in corso e si potrebbe non conoscere l'entità del danno "per settimane".

Il monito di Joe Biden

Shaylyn Hynes, un portavoce del Department of Energy ha affermato che un'indagine in corso sull'hacking ha rilevato che gli autori non sono sarebbero penetrati nei sistemi di difesa critici. "Ad oggi, l'indagine ha rilevato che il malware è stato isolato solo nelle reti aziendali e non ha avuto alcun impatto sulle funzioni di sicurezza nazionale essenziali legate alla missione del dipartimento, inclusa la National Nuclear Security Administration", ha affermato Hynes. "Quando il DOE ha identificato un software vulnerabile, è stata intrapresa un'azione immediata per mitigare il rischio ed il software è stato disconnesso dalla rete del DOE", ha spiegato ancora. Intanto è intervenuto anche il neopresidente, Joe Biden. "I nostri avversari devono sapere che, come presidente, non starò a guardare davanti ai cyber assalti contro la nostra nazione", ha detto, lanciando un monito dopo gli hackeraggi subiti dalle varie agenzie federali e aziende americane. Biden ha annunciato un rafforzamento delle difese contro gli attacchi e minacciato "costi sostanziali" per i responsabili, "anche in coordinamento con i nostri alleati e partner".

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