Usa, attacco hacker: violate agenzie federali. Sospetti sulla Russia

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Alberto Giuffrè

Ci sarebbe quasi certamente Mosca dietro alle incursioni ai sistemi di alcune agenzie governative. Si tratta del più grave e sofisticato cyberattacco ai danni degli Usa degli ultimi cinque anni. Il Cremlino nega responsabilità

I sistemi informatici del dipartimento di Commercio americano, di quello del Tesoro e di altre agenzie federali sono stati violati da un gruppo di hacker quasi certamente russi. I criminali sono riusciti a ottenere anche l’accesso alle mail. La conferma è arrivata dall’amministrazione Trump che non ha fornito ulteriori dettagli. Ma, secondo indiscrezioni di stampa, tra le agenzie colpite c’è anche la NTIA. Che si occupa delle questioni relative a Internet, come ad esempio bloccare l’importazione e l’esportazione delle tecnologia considerate un rischio per la sicurezza nazionale.

Chi c’è dietro l’attacco

L’attacco sarebbe iniziato diverso tempo fa e tra i responsabili ci sarebbe un gruppo di hacker, specializzato in attività di spionaggio, chiamato Cozy Bear. Gli stessi che nei mesi scorsi avrebbero provato a rubare informazioni sullo sviluppo del vaccino contro il coronavirus. E gli stessi che, 2015, erano riusciti a “bucare”, come si dice in questi casi, alcuni sistemi di posta elettronica della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato. Non a caso, questo cyberattacco viene definito il più grave e sofisticato ai danni degli Stati Uniti negli ultimi cinque anni.

 

An engineer from the Israeli company "Commun.it" uses his expertise in social media commercial analysis to identify networks of fake users during at the group's office in the Israeli city of Bnei Brak near Tel Aviv on January 23, 2019. - A coalition of Israeli diplomats, programmers and hackers have joined forces to stave off threats -- including from hostile states -- by identifying networks on social media and getting them removed. (Photo by JACK GUEZ / AFP)        (Photo credit should read JACK GUEZ/AFP via Getty Images)

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Il Cremlino nega

Il governo russo ha comunque negato di avere collegamenti con quanto accaduto. "Nego ancora una volta le accuse", ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov Peskov. "Se gli americani non hanno fatto nulla in proposito per mesi, probabilmente non dovrebbero affrettarsi ad accusare in modo infondato i russi di tutto", ha sottolineato Peskov, menzionando il fatto che la falla al sistema informatico era nota.

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