Traina Fortnite, che insieme ad altri tre titoli dà vita a compravendite per 700 milioni di dollari. Numeri in crescita durante la pandemia da Covid-19
Fortnite, tra i più popolari videogiochi degli ultimi anni, è al centro delle notizie di questi giorni. Non solo per la disputa con Apple - che l’ha rimosso dal suo App store perché un aggiornamento ne violava le norme – ma anche perché è una delle punte di un iceberg di grandi dimensioni e molto fruttuoso: il mercato illegale degli account hackerati dei videogame. Nel complesso, vale un miliardo di dollari all'anno: a riportarlo è un rapporto degli analisti di Night Lion Security.
Il caso “Fortinite”
Sviluppato nel 2017 da Epic Games, Fortnite conta 350 milioni di videogiocatori registrati nel mondo e secondo le stime del rapporto pubblicato da Vinny Troia, ceo di Night Lion Security, e ripreso da Forbes sono decine di migliaia gli account che vengono hackerati ogni giorno. Nella pratica si tratta di profili che vengono rubati ai legittimi proprietari e venduti sul mercato nero. Il costo medio per i compratori si aggira in media intorno ai 200-250 dollari (tra i 167 e i 209 euro secondo il cambio attuale) ma ce ne sono alcuni con "skin" - cioè personalizzazioni dell'avatar – oggetti di particolare valore, che fanno crescere il prezzo di un account fino a qualche migliaio di dollari. Ad essere presi particolarmente di mira sono anche Minecraft, RuneScape e Roblox. Insieme, i quattro giochi danno vita a compravendite per 700 milioni di dollari.
Più mercato con la pandemia
In questo contesto "La pandemia da Covid-19 in corso sembra accelerare la richiesta di account, con le persone che non sono al lavoro e hanno tutto il tempo per usare i videogiochi" evidenziano gli analisti. I profili hackerati sono quindi “tra i più redditizi sul mercato nero" e gli sviluppatori non hanno problemi ad ammettere che "ad oggi non si ha ancora successo nel rallentare quest'economia sommersa, che agli hacker e ai venditori più bravi frutta entrate annuali a sei o sette cifre". Il meccanismo di furto-rivendita, concludono, “si evoluto in un'industria clandestina da un miliardo di dollari all'anno, con una sua catena di approvvigionamento perfettamente funzionante".