WhatsApp, bloccati i pagamenti tramite Facebook Pay in Brasile

Tecnologia

La decisione è arrivata dalla banca centrale brasiliana, che ha giudicato il servizio “incompatibile con un ambiente competitivo adeguato in grado di garantire il funzionamento di un sistema di pagamento sicuro, aperto ed economico”

Battuta d’arresto per i pagamenti su WhatsApp. Dopo essere stato il primo Paese ad adottare il nuovo servizio, il Brasile ha da poco bloccato la possibilità di usare l’app di messaggistica istantanea per scambiare denaro e gestire le transazioni tra privati. La decisione è arrivata dalla banca centrale brasiliana, che ha ordinato a Visa e Mastercard di fermare i pagamenti tramite Facebook Pay, considerati “incompatibili con un ambiente competitivo adeguato in grado di garantire il funzionamento di un sistema di pagamento sicuro, aperto ed economico”. WhatsApp, dal canto suo, si è già detta pronta a fare ricorso presso il Conselho Administrativo de Defesa Econômica. Si tratta di un duro colpo per il colosso della tecnologia, soprattutto considerando che il Brasile è uno dei mercati in cui l’app di messaggistica è maggiormente diffusa.

 

Possibile battuta d’arresto anche per Facebook Pay?

 

L’arrivo del sistema di pagamento di WhatsApp in Brasile era stato annunciato a metà giugno da Mark Zuckerberg, che per l’occasione aveva parlato del nuovo servizio in un post pubblicato su Facebook. In quella circostanza il Ceo aveva dichiarato che la novità sarebbe arrivata presto anche in altri Paesi. Nonostante la battuta d’arresto in Brasile, sembra improbabile che Facebook abbia deciso di modificare i propri piani in tal senso. Come accennato, il servizio si basa su Facebook Pay, una piattaforma che il colosso di Menlo Park ha presentato ufficialmente verso la fine del 2019 e che in futuro dovrebbe arrivare anche su Instagram.

 

Un occhio di riguardo alla privacy

 

Facebook ha reso noto che il sistema di pagamento di WhatsApp è sicuro e tutela in vari modi la privacy degli utenti. Per autorizzare una transazione (ed evitare quello indesiderate), il fruitore deve inserire un pin a sei cifre o affidarsi al sistema di riconoscimento biometrico integrato nello smartphone (come il riconoscimento della faccia o dell’impronta digitale).

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