Coronavirus e 5G, Regno Unito dichiara guerra alle fake news

Tecnologia
Immagine di archivio (Getty Images)

Il ministro della Cultura Oliver Dowden ha in programma colloqui con Facebook, WhatsApp, YouTube e Twitter per capire come arginare la condivisione delle teorie complottistiche 

Il governo britannico sta contattando i colossi del web per porre un freno alla diffusione delle fake news riguardanti l’esistenza di una connessione tra l’epidemia di coronavirus (segui la DIRETTA di Sky TG24) e le nuove reti mobili 5G. Negli ultimi giorni, questi contenuti falsi hanno provocato atti di vandalismo nei confronti delle infrastrutture e aggressioni ai danni di alcuni tecnici di rete. In particolare, durante lo scorso weekend varie torri 5G sono state incendiate a Birmingham, Merseyside e Belfast e al personale specializzato è stata impedita la manutenzione da persone convinte che le reti di nuova generazione mettano a rischio la salute delle persone e compromettano il sistema immunitario.

Le bufale sul legame tra coronavirus e 5G

Stando a quanto riportato dal Guardian, il ministro della Cultura Oliver Dowden ha in programma colloqui con Facebook, WhatsApp, YouTube e Twitter per capire come arginare la condivisione delle teorie complottistiche, a cui nel Regno Unito hanno dato ampia risonanza anche alcuni personaggi dello spettacolo. Stephen Powis, il direttore del Sistema Sanitario inglese, ha definito le bufale che parlano di un legame tra la pandemia di Covid-19 e il 5G “spazzatura, il peggior tipo di fake news”. Powis ha poi sottolineato l’importanza delle reti di telefonia mobile, ampiamente utilizzate dai servizi di emergenza e dagli operatori sanitari. “Mi disgusta il fatto che le persone agiscano contro la stessa infrastruttura di cui abbiamo bisogno per rispondere a questa emergenza sanitaria”.

La scelta di YouTube

YouTube ha scelto di eliminare o di ridurre la visibilità dei video che propugnano teorie complottistiche sull’emergenza sanitaria e le reti 5G. La piattaforma ha da poco rimosso un filmato in cui un sedicente ex dirigente di una compagnia di telefonia mobile del Regno Unito spiegava che la pandemia era stata creata per nascondere le morti causate dalla nuova tecnologia mobile. 

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