Coronavirus, Twitter eliminerà tutti i post pericolosi

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Il popolare social network ha comunicato di aver aggiornato le proprie politiche di lotta alle fake news sul tema. E anche la piattaforma online della Fondazione Bruno Kessler si propone di arginarle

Twitter scende in campo contro la fake news e aggiorna continuamente le proprie politiche di restrizione per contenuti pericolosi, a tema coronavirus, apparsi su profili iscritti alla celebre piattaforma di microblogging. In particolare, l’ultimo update diffuso dal social network annuncia che verranno rimossi tutti i post fuorvianti, che citano, in particolare, contenuti che aumentano le possibilità che qualcuno contragga o trasmetta il virus, tra i quali la negazione delle linee guida proposte da esperti e fonti autorevoli. E ancora post che incoraggino ad usare trattamenti o tecniche diagnostiche di prevenzione false o inefficaci e ancora contenuti non consoni che pretendano di provenire da esperti o autorità certificate.

I post nel mirino

Allerta massima dunque su contenuti di questo genere, dice Twitter, con priorità a quelli potenzialmente più dannosi, per cui si sta istituendo un sistema globale di valutazione della gravità. Ad essere cancellati da Twitter saranno ad esempio, i post che vanno contro le raccomandazioni delle autorità sanitarie per evitare il contagio e, in questo modo, contribuiscono a diffondere comportamenti rischiosi. Tra questi, ad esempio, quelli che indicano che la distanza di sicurezza sia inutile. Via anche i post che descrivono misure protettive e trattamenti inefficaci, sia che si tratti di suggerimenti innocui, come consigliare l'aromaterapia per allontanare il Covid-19, o che siano pericolosi, come suggerire di bere candeggina.

No a teorie complottiste

Nel mirino finiranno anche i tweet che negano studi scientifici accertati sulla trasmissione del virus oppure ancora quelli che propongono teorie complottiste, tra le quali sostenere che il Covid-19 sia un'invenzione per far crollare le borse o per far guadagnare chi vende disinfettanti. Attenzione massima e provvedimenti seri anche nei confronti di post che intendono seminare il panico (come ad esempio, scrivere che "le autorità hanno detto che i supermercati non saranno riforniti per due mesi") o che propongono metodi non scientifici ed accertati di autodiagnosi.

Un progetto anti fake news

Sempre a proposito di fake news e Twitter c’è un altro progetto che lavora per arginarle, una piattaforma digitale online messo a punto dopo uno studio diretto da Manlio De Domenico, fisico dei sistemi complessi e responsabile dell’Unità CoMuNe Lab alla Fondazione Bruno Kessler di Trento. “I dati raccolti tramite l’analisi delle conversazioni su Twitter nel mondo permettono di verificare come, per alcuni Paesi tra cui l’Italia, la Francia e gli Stati Uniti, la diffusione del contagio nei Paesi stessi sia stata preceduta da un aumento rapido e insolito dell’attività di soggetti umani e agenti artificiali, i cosiddetti bot sociali, volta a diffondere informazioni non verificate e ascrivibili a varie categorie di fake news”, ha spiegato De Domenico. Questo fenomeno è paragonabile ad un’infodemia, una propagazione incontrollata di informazioni dalla elevata pericolosità sociale. L’obiettivo, come successo in Cina, è che quando la paura aumenta le persone tendano ad essere più selettive sulle notizie da condividere in rete, affidandosi a fonti certe. La piattaforma della Fondazione Bruno Kessler permetterà, infatti, chiunque di monitorare il rischio di esposizione infodemica di tutti i Paesi del mondo dove Twitter viene utilizzato.

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