L’accordo, in seguito a una class action, riguarda i possessori americani di alcuni modelli. Manca ancora l’approvazione di un giudice in California. L’azienda di Cupertino nega le accuse
Apple pagherà fino a 500 milioni di dollari per risolvere il contenzioso sui vecchi iPhone rallentati in occasione dei nuovi modelli. Si risolve così una delle class action intentate dai clienti americani contro l’azienda di Cupertino.
L’accordo
L’accordo deve ancora ricevere l’approvazione definitiva di un giudice di San Josè, in California. Prevede che Apple paghi circa 25 dollari per ogni iPhone per un totale massimo di 310 milioni di dollari.
Il caso degli iPhone rallentati
La mossa legale nasce dopo che, in occasione del lancio dell’iPhone 8, i consumatori con modelli precedenti hanno notato rallentamenti una volta installato il nuovo sistema operativo. Rallentamenti tali da indurre, secondo l’accusa, all’acquisto di un nuovo device o alla sostituzione della batteria. Apple ha sempre respinto le accuse ammettendo che i rallentamenti erano dovuti a problemi tecnici e impegnandosi a una rapida risoluzione. L’azienda, una volta esploso il caso, si era subito scusata e per diversi mesi ha consentito agli utenti di tutto il mondo di sostituire la batterie degli iPhone interessati a un prezzo scontato.
I modelli interessati
L’accordo riguarda i possessori di iPhone 6, 6 Plus, 6s, 6s Plus, 7, 7Plus o SE con il sistema operativo iOS 10.2.1 o successivo. Riguarda anche i possessori, prima del 21 dicembre 2017, di iPhone 7 e 7 Plus con iOS 11.2 o successivo.