Apple, class action per il rallentamento degli iPhone meno recenti

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Le class action contro Apple sono state presentate in Illinois, California del Nord e a Los Angeles (archivio Getty Images)

Le azioni legali avviate negli Usa, dopo che l'azienda di Cupertino nei giorni scorsi aveva ammesso di aver deliberatamente rallentato le prestazioni dei modelli precedenti all'Iphone 8 per consentire alle loro batterie di durare più a lungo

I clienti statunitensi di Apple hanno avviato tre class action dopo che la casa di Cupertino ha ammesso di aver deliberatamente rallentato le prestazioni dei modelli meno recenti di iPhone 8 per consentire alle loro batterie di durare più a lungo.

Le denunce

Sono al momento tre le azioni legali di massa intentate contro il colosso dell'informatica dai clienti in Illinois, Indiana, North Carolina, Ohio e California. Secondo quanto riportato dai media americani, l'insoddisfazione dei possessori dei vecchi melafonini è iniziata quando si sono recati agli Apple Store per informarsi sulle prestazioni dei loro dispositivi e gli è stato consigliato di comprare un nuovo telefono, invece di sostituire la batteria di quello in loro possesso. Una politica aziendale, questa, che avrebbe mosso la prima azione legale di massa presso una corte federale dell'Illinois. Nell'istanza presentata al tribunale i querelanti hanno scritto che "Apple sapeva che le sostituzioni delle batterie avrebbero migliorato le prestazioni dei dispositivi più vecchi". Da qui la contestazione contro l'azienda che invece di venire incontro ai propri clienti e fornire nuove batterie, avrebbe invece consigliato il passaggio al modello successivo di telefono. Nella seconda causa, avviata a Los Angeles, depositata presso il tribunale federale di Los Angeles, i querelanti hanno affermato che Apple avrebbe violato un "contratto implicito", interferendo con la proprietà privata (ovvero gli iPhone già venduti) nel momento in cui ha causato deliberatamente il rallentamento delle unità di elaborazione centrale dei dispositivi. Infine, la terza causa avviata nella California del Nord, in cui i clienti scontenti affermano che prima dell'ammissione sul rallentamento dei dispositivi, la compagnia già "formulava dichiarazioni deliberatamente fuorvianti che intendevano nascondere la natura e la portata di tale difetto".

L'ammissione di Apple

Lo scorso mercoledì Apple aveva ammesso di aver introdotto un algoritmo negli aggiornamenti dei modelli meno recenti dell'iPhone8 per consentire di avere le migliori prestazioni possibili compatibilmente con batterie 'vecchie'. Più precisamente, il nuovo aggiornamento avrebbe indotto un rallentamento del software che a sua volta avrebbe “aiutato” le batterie al litio a degradarsi più lentamente e a evitare lo spegnimento repentino dei dispositivi. Mossa che nei fatti ha portato a rallentare la velocità iniziale dei 'vecchi' iPhone. Due clienti di Apple, riferisce la Cnbc, hanno depositato distinte class action in California, sostenendo che Apple non ha mai chiesto il loro consenso "per rallentare i loro iPhone 7”. Modelli, peraltro, tutt'altro che obsoleti visto che sono stati messi in vendita a settembre del 2016. I due puntano a che alle loro vertenze si unisca il maggior numero di possessori di iPhone più vecchi dell'8, il penultimo modello dello scorso settembre, seguito a novembre dall'X (dieci in numeri romani), la versione del decimo anniversario.

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