Instagram, stretta su immagini di autolesionismo: saranno rimossi foto, meme e disegni

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La scelta del social dopo la denuncia del papà di Molly, che si è tolta la vita a 14 anni dopo aver guardato immagini sul social. In tre mesi rimossi oltre 834mila contenuti 

La scelta di Instagram è chiara: vietare tutte le immagini collegate ad autolesionismo e suicidio. A partire dal mese di febbraio 2019, infatti, il social network ha deciso la messa al bando delle foto che mostrano atti di violenze autoinflitte. Oggi, però, come annuncia in un lungo post il capo di Instagram, Adam Mosseri, il divieto viene esteso anche a disegni, cartoni animati, meme, a tutte le illustrazioni che direttamente o indirettamente sono collegate a questi temi. “Si tratta di modifiche che hanno l’obiettivo di supportare e proteggere chi usa il nostro social” scrive in un post Mosseri. “Suicidio e autolesionismo sono argomenti difficili e complessi da trattare. Come genitore, contato molto per me”.

La storia di Molly Russel

E parte proprio da un padre la riflessione, o meglio la denuncia, sulla presenza di certe immagini sui social. Si chiama Ian Russel e dal 2017 lotta affinché su web vengano rimosse tutte le immagini che richiamano all’autolesionismo, al suicidio, a tutte le forme di violenza autoinflitta, perché possono influenzare e condizionare i più giovani, le persone più deboli. Così è stato per la sua Molly, che aveva 14 anni quando si è tolta la vita. Poco prima di compiere il gesto, Molly aveva fatto ricerche su web e la sua attenzione si era soffermata su quelle foto pubblicate su Instagram e che ora sono state messe al bando.

Stretta su Instagram

“Abbiamo lavorato su nuove tecnologie per trovare e agire su questo tipo di contenuti e per garantire che i profili che li condividono non siano tra quelli suggeriti - spiega il capo di Instagram - Siamo stati in grado di agire sul doppio dei contenuti rispetto a prima. Nei tre mesi successivi alla modifica della nostra politica abbiamo rimosso e ridotto la visibilità a oltre 834mila contenuti. E siamo riusciti a trovare oltre il 77% di questi prima che ci venissero segnalati. E' solo un progresso, sappiamo che il lavoro non è finito".

Le ricerche

Secondo una ricerca pubblicata nel 2018 sulla rivista Pediatrics, dal 2008 al 2015 negli Stati Uniti sono più che raddoppiati i ricoveri di ragazzini che hanno tentato di mettere in pratica idee suicide, i due terzi erano ragazze. In Italia, secondo dati dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma risalenti a settembre, sono cresciuti i casi di autolesionismo tra adolescenti, il fenomeno riguarda il 20% dei ragazzi, tra questi anche la fascia d'età 10-11 anni. Mentre un rapporto di ottobre dell'Istituto superiore di Sanità ha rilevato un "uso problematico" dei social media da parte soprattutto delle ragazze che preferiscono l'online per parlare dei propri sentimenti.

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