Anche Google ‘fugge’ dalla Cina: produzione Pixel 3 in Vietnam

Tecnologia
Immagine di archivio (Getty Images)

Lo riporta il quotidiano Nikkei: la mossa aiuterebbe Mountain View ad accelerare con la produzione e diventare più competitivo nel settore degli smartphone evitando i dazi imposti da Trump 

I dazi cinesi imposti dall’amministrazione Trump spaventano i colossi della tecnologia, che iniziano a ripensare la propria filiera produttiva. È il caso anche di Google, che stando a quanto riportato dal quotidiano giapponese Nikkei è intenzionata a spostare la produzione dei propri smartphone Pixel dalla Cina al Vietnam, proprio nel tentativo di evitare le tariffe statunitensi. Di recente, anche Apple aveva espresso il timore che i dazi a Pechino potessero danneggiare la competitività dell’azienda sul mercato, riflettendosi in un rialzo dei prezzi che porterebbe a un allontanamento dei consumatori.

Google produrrà Pixel 3 in Vietnam

Google sta gradualmente spostando una porzione sempre più grande della propria manifattura fuori dal suolo cinese. Dopo aver smesso di produrre in Cina i dispositivi Nest destinati al mercato statunitense, Mountain View starebbe per fare lo stesso con gli smartphone Pixel 3 e 3a. Stando alle indiscrezioni riportate da Nikkei l'azienda avrebbe già iniziato da quest’estate a convertire una vecchia fabbrica Nokia situata nella parte settentrionale del Vietnam. Le fonti informate sui piani del gigante californiano contattate dalla testata rivelano inoltre che in futuro Google potrebbe spostare fuori dalla Cina anche la manifattura del popolare smart speaker Google Home, altro effetto della guerra commerciale tra Washington e Pechino, che si è tradotta in costi di produzione più alti per Mountain View e altre aziende.

I vantaggi della produzione fuori dalla Cina

La mossa di produrre Google Pixel in Vietnam è parte di un piano più ampio dell’azienda che punta a crescere nel mercato degli smartphone, consegnando tra gli 8 e i 10 milioni di dispositivi entro la fine di quest’anno, circa il doppio rispetto al 2018. Inoltre, lo scorso anno Google ha venduto il 70% dei propri smartphone negli Stati Uniti, altro motivo che spingerebbe l’azienda ad allontanarsi dalla Cina per non minare la propria competitività. Dopo aver inizialmente escluso la possibilità che Apple potesse godere di alcune esenzioni sui dazi cinesi, in seguito a un colloquio con Tim Cook Trump ha ammorbidito la propria posizione, dopo aver compreso le difficoltà di Cupertino nella competizione con Samsung, che non pagherebbe invece alcuna tariffa. 

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