Apple, secondo un insider Siri registra le conversazioni degli utenti

Tecnologia

Da quanto emerge da un’inchiesta condotta dal ‘The Guardian’ che ha sentito una fonte anonima, i dipendenti di alcune ditte appaltatrici sono venuti in possesso di conversazioni e dati privati di utenti ignari 

Le conversazioni con Siri, l’assistente digitale presente sui dispositivi di casa Apple, sarebbero state ascoltate da alcuni dipendenti del colosso di Cupertino. A riportarlo è il quotidiano britannico ‘The Guardian’ che, dopo aver intervistato un insider che ha parlato in forma anonima, ha svelato come le conversazioni effettuate dagli utenti con Siri, sarebbero state ascoltate regolarmente da alcune imprese appaltatrici che nello specifico lavorano nell’ambito del controllo qualità. Tra l’altro, da quanto emerso, non sarebbero state sentite solo semplici comunicazioni contenenti comandi vocali tra l’utente e l’assistente vocale, ma anche registrazioni che riguardano momenti di vita privata degli utenti, come rapporti sessuali, colloqui con il medico o affari criminali legati a richieste di droghe.

La difesa del colosso di Cupertino

Come racconta nel suo reportage il quotidiano britannico, sebbene Apple non lo riveli esplicitamente nella sua documentazione sulla privacy rivolta al consumatore, una piccola parte delle registrazioni con Siri verrebbe trasmessa ai dipendenti di ditte in appalto che lavorano per l'azienda in tutto il mondo. Queste persone hanno il compito di classificare le risposte su una varietà di fattori, come stabilire se l'attivazione dell'assistente vocale è stata intenzionale o accidentale, se la domanda fosse relativa a qualcosa su cui Siri ha potuto essere d'aiuto e se la risposta di Siri fosse appropriata. La falla starebbe nel fatto che Apple afferma che i dati "vengono utilizzati per aiutare lo sviluppo di Siri”, ma non dice esplicitamente che quel tipo di lavoro è svolto da esseri umani. Apple ha prontamente dato la propria versione al Guardian: “Una piccola parte delle richieste di Siri viene analizzata per migliorare Siri stessa e la dettatura. Le richieste dell'utente non sono associate all'ID di Apple dell'utente. Le risposte di Siri vengono analizzate in strutture sicure e tutti i revisori hanno l'obbligo di aderire ai severi requisiti di riservatezza”. Il colosso di Cupertino ha poi specificato che l’insieme delle registrazioni utilizzate si attesta su meno dell'1% del totale giornaliero, in genere per registrazioni della durata di pochi secondi.

I bug dei dispositivi Apple

Il dato preoccupante, così come sottolineato dalla fonte anonima sentita dal quotidiano britannico, è che Siri può essere attivato accidentalmente, come quando rileva il suono di una cerniera lampo. Negli Apple Watch, ad esempio, se il dispositivo rileva di esser stato sollevato e percepisce un discorso, Siri si attiva automaticamente. “Ci sono stati innumerevoli casi di registrazioni ascoltate che hanno caratterizzato discussioni private tra medici e pazienti, affari apparentemente legati ad attività criminali o incontri sessuali. Queste registrazioni sono inoltre accompagnate da dati dell'utente che mostrano la posizione, i dettagli di contatto e i dati dell'app" ha ammesso la fonte, smentendo di fatto Apple. L’uomo ha inoltre specificato che il personale è stato incoraggiato da Apple a segnalare attivazioni accidentali "ma solo se legate ad un problema tecnico", senza procedure specifiche per gestire registrazioni sensibili. "Siamo incoraggiati a raggiungere gli obiettivi e a completare il nostro lavoro il più rapidamente possibile. Non c'è molto controllo su chi lavora nelle ditte appaltatrici e la quantità di dati che siamo liberi di esaminare sembra piuttosto ampia. E identificare la persona che si sta ascoltando non sarebbe così difficile” ha poi concluso.

Altre aziende coinvolte nello stesso problema

Apple non sarebbe la sola azienda a ricorrere alla supervisione umana per i propri assistenti vocali automatici. Ad aprile scorso era stato rivelato che Amazon impiegava personale per ascoltare alcune registrazioni di Alexa e all'inizio di questo mese, i lavoratori di Google hanno scoperto di fare lo stesso con Google Assistant. Ma, come riporta The Guardian, Apple differirebbe dalle altre aziende perché, ad esempio, Amazon e Google consentono agli utenti di rinunciare ad alcuni usi delle loro registrazioni, mentre il colosso di Cupertino non offre alternative simili per poter disabilitare completamente Siri.

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