Google, in arrivo multa milionaria per la violazione della privacy dei bambini

Tecnologia

Attraverso Youtube, il colosso di Mountain View ha raccolto dati personali di giovani utenti senza il consenso dei genitori, con l’obiettivo di diffondere pubblicità mirata 

Una multa molto salata, anche se al momento non ancora quantificata, è in arrivo per Google, ritenuta colpevole di aver violato negli Stati Uniti la legge federale che riguarda la privacy dei minori, ovvero la ‘Children’s Online Privacy Protection Act’ che vieta di tracciare e mettere nel mirino gli utenti sotto i 13 anni. Stando alle accuse, il colosso di Mountain View, attraverso YouTube, ha raccolto dati personali dei giovani utenti senza il consenso dei genitori. L’obiettivo era quello di trarre dei vantaggi economici diffondendo pubblicità mirata. Ora, dopo le segnalazioni di alcune associazioni per la tutela dei minori, la Federal Trade Commission (Ftc) ha concluso un accordo con Google nell'ambito delle sue indagini su Youtube a cui seguirà una multa di svariati milioni di dollari. Lo riporta il Washington Post, citando due fonti a conoscenza del dossier in questione.

Google dopo il caso Facebook e Cambridge Analytica

L’ultima parola, però, spetta adesso al Ministero della giustizia americano, che però difficilmente portrà capovolgere una decisione della Ftc. La notizia della sanzione a Google arriva in un periodo in cui i grandi colossi della tecnologia mondiale sono sotto l’occhio del ciclone. Nei giorni scorsi, infatti, Facebook è stata multata per 5 miliardi di dollari in seguito al caso Cambridge Analytica, la controversa società di raccolta dati che ha avuto accesso illegale ai dati personali di ben 87 milioni di utenti Facebook. L'authority aveva cominciato ad indagare nel marzo del 2018, proprio quando era venuto a galla il caso ed il 12 luglio scorso è arrivata la stangata per l’azienda di Zuckerberg. All'inizio di quest'anno poi, la Ftc ha emesso una multa da 5,7 milioni di dollari contro l'app di social media Musical.ly (ora nota come TikTok) in base alle accuse di aver raccolto illegalmente nomi, indirizzi e-mail, foto e luoghi di residenza di minori di 13 anni.

La ‘Coppa’ al centro dell’attenzione

La stessa Ftc ha recentemente intrapreso un nuovo sforzo per ripensare alle regole di applicazione della ‘Children’s Online Privacy Protection Act’ (conosciuta anche con l’acronimo di COPPA). Il presidente dell'agenzia, Joe Simons, ha espressamente annunciato le sue intenzioni di riesaminare i risvolti di questa legge in virtù dei "rapidi cambiamenti tecnologici" che stanno riguardando la nostra epoca. Tra le preoccupazioni della Ftc ci sono siti web, videogiochi e altri servizi che non sono esplicitamente commercializzati per i bambini ma che in realtà attirano un gran numero di giovani utenti. Molte aziende hanno già sottolineato il fatto che la legge non sia chiara. La COPPA, in sostanza, vieta alle aziende di raccogliere dati legati ai bambini al fine di indirizzare loro pubblicità personalizzata, ma la legge si applica solo ai siti web o alle app rivolte ai bambini o che hanno "affinità reali" con gli utenti che hanno meno di 13 anni.

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