L’Ia diventa veggente: prevede il successo degli attori

Tecnologia
Intelligenza artificiale (Getty Images)

Un team di ricercatori dell’Università Queen Mary di Londra è riuscito a sviluppare un metodo di apprendimento automatico in grado di svelare con una precisione dell'85% se la carriera di un attore ha già raggiunto l’apice  

Le applicazioni a cui si presta l’Intelligenza artificiale sono sempre più sorprendenti. Un team di ricercatori dell’Università Queen Mary di Londra è riuscito a sviluppare un metodo di apprendimento automatico in grado di prevedere il successo degli attori. Per farlo hanno istruito un’Intelligenza artificiale con una grande mole di dati, raccolti nella Internet Movie Database (IMDb), la banca dati mondiale dei film. Grazie all’analisi hanno raccolto una serie di informazioni in grado di svelare la probabilità di carriera di ogni singolo attore.

Lo studio nel dettaglio

Per compiere lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, i ricercatori hanno studiato le carriere di 1.512.472 attori e 896.029 attrici in tutto il mondo, dal 1888, l’anno in cui fu realizzato il primo film, fino al 2016. Hanno poi istruito l’Ia con tutte le informazioni raccolte nella IMDb, riuscendo a sviluppare un sistema in grado di prevedere la probabilità di carriera di ogni singolo attore. La tecnologia riesce a stabilire con un’esattezza pari al 85% se la carriera di un attore ha già raggiunto l’apice o se continuerà ad essere in salita nel corso degli anni.
“L’annus mirabilis, quello più produttivo per gli attori, cade molto spesso all’inizio della loro carriera”, spiegano gli autori dello studio. "I nostri risultati fanno luce sulle dinamiche sociali sottostanti che si svolgono nel mondo dello spettacolo e sollevano domande sulla correttezza del sistema”, dichiara Oliver Williams dell’Università Queen Mary di Londra.

Il 70% degli attori ha una carriera di 1 anno

Grazie all’elaborazione di dati dell’Intelligenza artificiale, i ricercatori hanno dimostrato che il 70% degli attori ha una carriera di soli 12 mesi e che spesso sono gli uomini a riuscire a mantenersi per più tempo facendo questo lavoro: “abbiamo riscontrato che è più comune trovare carriere meno longeve per le attrici rispetto ai loro colleghi uomini”.
"Pensiamo che l'approccio e i metodi sviluppati in questo studio possano essere di interesse per l'industria cinematografica”, spiega la dottoressa Lucas Lacasa, tra gli autori dello studio. Uno sceneggiatore avrebbe già comunicato ai ricercatori di essere interessato alla tecnologia: avrebbe intenzione di utilizzare i dati dello studio per scrivere un nuovo copione. Il prossimo passo sarà capire come ogni individuo potrebbe migliorare le proprie possibilità di successo.

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