PlayStation, dipendenti sorpresi dall'accordo tra Sony e Microsoft

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Immagine di archivio (Getty Images)

Secondo Bloomberg la divisione PlayStation non avrebbe preso bene la nuova partnership, dopo aver lottato per anni contro Redmond nel campo del gaming. Tuttavia, i piani per PS5 rimarrebbero invariati 

Emergono nuovi dettagli riguardo alla partnership recentemente annunciata tra Sony e Microsoft, intenzionate a sviluppare una strategia comune per offrire un nuovo servizio di giochi in streaming. Secondo le rivelazioni di Bloomberg, l’accordo avrebbe provocato non poche perplessità nel team della società giapponese dedicato a PlayStation, impegnato da anni in una lotta serrata con il rivale di Redmond per il dominio nel mercato del gaming. Molti dipendenti di Sony si sarebbero quindi sentiti traditi, a tal punto da costringere alcuni manager a intervenire nel tentativo di calmare le acque, specificando che la nuova sinergia tra i due colossi non interferirà con i piani relativi al lancio di PS5.

Microsoft e Sony, da rivali a alleate

Per circa 20 anni, Microsoft e Sony si sono sfidate nel campo dei videogiochi producendo console sempre più avanzate e titoli in esclusiva. I piani di Redmond relativi al servizio di cloud gaming Microsoft Azure estendevano il duello su un nuovo campo, visto che da diversi anni anche PlayStation offre un ampio catalogo per giocare in streaming. Ciononostante, dal 2018 Sony avrebbe iniziato a trattare con il rivale statunitense per arrivare all’accordo annunciato pochi giorni fa, che tuttavia sarebbe stato definito all’insaputa dei dipendenti della divisione PlayStation. Come spiega Bloomberg, questi ultimi avrebbero reagito in maniera piuttosto accesa alla notizia della nuova partnership, prima di essere tranquillizzati dai manager di Sony, secondo i quali la collaborazione con Microsoft non interferirà in alcun modo con il lancio futuro di PS5.

Sony obbligata all’accordo per competere sul cloud gaming

Al di là delle rassicurazioni di Sony, resta da capire quali servizi di PlayStation verranno trasferiti o condivisi con Microsoft Azure. Per Bloomberg quella dell’azienda giapponese sarebbe stata una scelta obbligata, visto che la velocità sempre maggiore di Internet sta dando sempre più potere e possibilità alle società che offrono servizi di cloud computing, rendendo le console quasi obsolete. Non è un caso che già PlayStation Now sia ospitato sui server di Amazon: dopo aver provato a discutere una collaborazione più ampia con il colosso di Jeff Bezos senza trovare un accordo, l’azienda nipponica ha deciso di rivolgersi a Microsoft. Al netto del malcontento del team PlayStation, Sony avrà ora l’opportunità, tramite la piattaforma Azure, di rafforzare la propria posizione nell’ambito del cloud gaming grazie a un potente alleato. Per Redmond, invece, la vittoria è duplice: oltre a poter contare sul contributo esperto della società giapponese, la nuova partnership sottolinea la posizione dominante nei confronti di uno storico rivale. 

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