Nei prossimi anni, la sfida tecnologica del colosso di e-commerce finora riservata agli studenti italiani coinvolgerà anche altri paesi del continente europeo
Nei prossimi anni, l’Amazon Innovation Award, la sfida tecnologica del colosso di e-commerce finora riservata agli studenti italiani, coinvolgerà anche altri paesi del continente europeo.
Lo ha rivelato Stefano La Rovere, responsabile europeo dell'Engineering Advanced Technologies di Amazon.
La competizione rivolta agli studenti universitari e permessa dalla collaborazione tra l’azienda di commercio elettronico, i politecnici di Milano e Torino e l’Università di Tor Vergata, ha preso il via per la prima volta in Italia tre anni fa.
Si tratta di un’opportunità che mira a lanciare i giovani, ancorati in un contesto universitario, nel mondo del lavoro, permettendo loro di comprendere le dinamiche e le difficoltà previste nell’ambiente professionale di Amazon.
Dall’Italia all’Europa
"Nel contest l'Italia è pioniera a livello globale. Abbiamo iniziato lì e adesso stiamo esportando questa idea. L'obiettivo è di espanderci in Europa", spiega Stefano La Rovere dopo l’arrivo al quartier generale di Seattle degli studenti romani che si sono aggiudicati la vittoria dell’Amazon Innovation Award del 2018.
"E' bello vedere come dall'Italia sia arrivata questa idea, che ha dato ai ragazzi la possibilità di giungere qui a Seattle e poter discutere le loro intuizioni con il top management dell'azienda”.
La competizione rappresenta per tutti gli studenti, non solo una perfetta occasione per ‘dare vita’ alle proprie idee, ma anche una vera e propria opportunità per mostrare le proprie abilità, ambendo a un posto di lavoro dopo la laurea.
"Nell'ultimo anno in Italia abbiamo assunto duemila persone; dall'apertura della prima sede nel 2011 a oggi siamo passati da 150 a 5.500 dipendenti", dichiara La Rovere.
Amazon Innovation Award 2019, a Milano vincono i robot comunicanti
La tappa milanese dell’Amazon Innovation Award del 2019 è stata vinta da un team di studenti che ha ideato e sviluppato i robot comunicanti. Si tratta di due automi, dotati di un microchip che li rende smart, in grado di cooperare in sinergia, comportandosi come un unico robot.
Le menti del progetto sono quattro studenti del Politecnico di Milano: Giulia Merati, Giorgio Manenti, Sofia Lamberti e Filippo Pennati Belluschi.
"La nostra idea è stata quella di applicare due tecnologie già esistenti per rendere più efficienti e sicuri gli spostamenti dei carichi pesanti", spiegano Giulia Merati e Giorgio Manenti.