Attraverso un comunicato, il sito di aste online ha dichiarato di voler venire incontro alle esigenze dei consumatori, ampliando sempre più gli strumenti di pagamento disponibili sul portale
eBay, nota piattaforma di compravendita e aste online, ha fatto sapere di essere al lavoro per aggiungere Google Pay tra le possibili opzioni di pagamento disponibili sul portale nelle sua versione desktop, mobile web e app per Android. La nuova funzione dovrebbe essere disponibile a partire da aprile.
Ampliare le opzioni di pagamento dopo PayPal
Come si legge nella nota diffusa da eBay, il motivo di questa scelta risiede soprattutto nel fatto che oggi i fruitori del web, in particolare i Millennials e la Generazione Z, concludono sempre più spesso i loro acquisti in rete tramite smartphone e portafogli virtuali. "Google Pay offre agli utenti un modo rapido, semplice e sicuro per pagare online", ha affermato Alyssa Cutright, vice presidente della divisione Global Payments, Billing and Risk di eBay. "L'introduzione di Google Pay è un altro passo significativo per offrire ai nostri clienti una vasta scelta di opzioni di pagamento e creare un'esperienza sempre più personalizzata in base alle proprie preferenze", ha concluso la manager.
eBay ha deciso di ampliare il ventaglio dei metodi di pagamento dal febbraio del 2018, quando ha annunciato di aver tolto l’esclusiva a PayPal, che fino a quella data rappresentava lo strumento obbligatorio per concludere gli acquisti sul portale. Il piano del sito di aste online, fondato da Pierre Omidyar nel 1995, è quello di gestire autonomamente la maggior parte delle transazioni entro il 2021.
eBay contro Amazon
Negli anni eBay ha visto costantemente crescere la concorrenza nel settore dell’e-commerce, trovando in Amazon uno dei principali antagonisti, seppur offrendo servizi parzialmente diversi. Lo scorso ottobre, il portale ha denunciato la società di Jeff Bezos per aver utilizzato una tattica illegale per reclutare venditori sulla propria piattaforma. Secondo l’accusa, alcuni rappresentanti di Amazon avrebbero creato degli account eBay per contattare i venditori, spesso mandando loro dei messaggi pochi minuti dopo aver completato i loro profili, violando così la policy di mercato.