HTC, l’azienda potrebbe cedere la licenza del marchio a un produttore indiano

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Immagine di archivio (Getty Images)

Lo rivela un report pubblicato sul sito indiano Economic Times. La compagnia di Taiwan sarebbe in trattativa con tre aziende: Micromax, Lava e Karbonn 

Secondo un report pubblicato sul sito indiano Economic Times, HTC starebbe valutando la cessione in licenza del proprio marchio e sarebbe in trattativa con tre aziende indiane: Micromax, Lava e Karbonn. Una volta raggiunto un accordo, la produzione degli smartphone della compagnia di Taiwan proseguirebbe sotto la guida di una delle compagnie del subcontinente. Questa soluzione permetterebbe a HTC di ridurre notevolmente i costi, senza rinunciare ai guadagni derivanti dalla vendita dei dispositivi. La compagnia dovrebbe mantenere un certo potere decisionale, tuttavia potrebbe non avere voce in capitolo sui materiali utilizzati dal nuovo produttore e sui prezzi dei device. Inoltre, sembra che chi otterrà la licenza si concentrerà esclusivamente sulla realizzazione di smartphone low cost e di fascia media, riservati al solo mercato indiano e pensati per confrontarsi con i prodotti di leader del settore come Oppo, Xiaomi e Samsung.

Una possibile partnership tra Lava e Karbonn

Economic Times spiega che le trattative, ormai a uno stadio piuttosto avanzato, potrebbero concludersi con una partnership tra Lava e Karbonn che consentirebbe alle due aziende di ottenere la licenza per realizzare vari dispositivi marchiati HTC, tra cui smartphone e tablet. La scelta dell’azienda taiwanese non è senza precedenti: in passato BlackBerry ha seguito una strada simile, licenziando il proprio marchio alla compagnia cinese TCL.

I vantaggi dell’accordo

Parlando con Economic Times, uno dei dirigenti di HTC ha affermato che per i produttori indiani l’accordo potrebbe rappresentare una sfida impegnativa, in quanto al momento non avrebbero molte risorse da dedicare al settore ricerca e sviluppo. Per la compagnia di Taiwan, invece, si tratterebbe di una buona opportunità per uscire da una situazione economica difficile e concentrarsi su settori differenti, tra cui la realtà virtuale. Un’ipotesi verosimile, considerando che durante il 2018 HTC ha reso disponibile il proprio visore Vive Focus in ben 37 Paesi. 

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