Secondo gli esperti, il forte calo della criptovaluta sarebbe una conseguenza diretta della perdita di interesse da parte degli speculatori
Il Bitcoin, la criptovaluta virtuale diffusa sulla rete, è in calo.
Il valore della moneta digitale è sceso sotto i 4.000 dollari. Dagli ultimi mesi del 2017, dove ha raggiunto il picco di quasi 20.000 dollari, il suo valore è precipitato dell’80% in un solo anno. Il crollo del Bitcoin ha coinvolto anche l’intero mercato delle criptovalute, che è sceso profondamente, passando dagli 800 miliardi nel mese di gennaio 2018 a un valore attuale pari a 130 miliardi di dollari.
Perché il Bitcoin è crollato?
Stando al parere degli esperti, il forte crollo del Bitcoin sarebbe una conseguenza diretta della perdita di interesse di molti speculatori, che hanno abbandonato la criptuvaluta in seguito al calo dei volumi di scambio. Anche i miners avrebbero accantonato il Bitcoin. Il tasso hash, che permette di monitorare gli sforzi degli individui impegnati nel risolvere il puzzle crittografico, fa infatti registrare una profonda diminuzione.
“Le cose peggiorano prima di migliorare”, affermano gli analisti, mostrando un atteggiamento positivo in merito e sottolineando come alcune delle più grandi vittorie giungano in seguito a fallimenti. Anche Amazon, prima di diventare il potente colosso che è attualmente, visse un forte periodo di crisi. La società di Jeff Bezon, infatti, tra il mese di dicembre 1999 e ottobre 2001 perse il 95% del suo valore. Riuscì poi a rialzarsi più forte di prima e a ribaltare le sorti del mercato.
Il Bitcoin ha compiuto 10 anni
Il 31 ottobre 2008 fu pubblicato il ‘whitepaper del Bitcoin’, quella che poi divenne la ’bibbia’ della criptovaluta digitale. Nonostante sia ancora sconosciuta l’identità del suo ideatore, chiamato con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto, la moneta, tra gli alti e i bassi registrati nel corso del tempo, gioca ancora un ruolo importante sul mercato.
“Il Bitcoin ha mostrato una resilienza straordinaria, la resistenza all’ossidazione che ci si aspetta dall’equivalente digitale dell’oro”, spiega Ferdinando Ametrano, direttore esecutivo del Digital Gold Institute e professore di Bitcoin e tecnologia blockchain al Politecnico di Milano e all’Università di Milano-Bicocca.