Finanza & Dintorni
Il Bitcoin continua a dividere. All'elenco dei critici si aggiunge il premio Nobel Stiglitz. Vediamo insieme perché.
Chi propone i bitcoin e la sua tecnologia, la blockchain, punta sicuramente a rivoluzionare le nostre vite: da una semplice transazione alla gestione dei dati personali.
I critici però aumentano e fanno sentire la propria voce. Il problema è sempre lo stesso: un mezzo che può essere utilizzato in modo anonimo senza alcuna autorità che lo regoli. Dopo i miliardari Warren Buffett e Bill Gates, il direttore del FMI Christine Lagarde e l'ad di Jp Morgan Jamie Dimon al coro dei perplessi si aggiunge il premio Nobel e docente della Columbia University Joseph Stiglitz.
Sebbene il registro delle transazioni sul blockchain sia pubblico, Stiglitz sostanzialmente dice che l'anonimato del bitcoin apre la porta a varie organizzazioni criminali. "Non si dovrebbe puntare su un sistema di pagamento basato sulla segretezza mentre si cerca di creare un sistema bancario trasparente", sottolinea Stiglitz, 75 anni. Come dire, se si apre un pozzo come il bitcoin, soprattutto chi delinque vorrà buttarsi in quel pozzo e nessun governo può permetterselo.
Interessante anche il ragionamento del premio Nobel sull'intervento delle autorità regolatorie. Lo condivido con voi. "Finché il mercato resta piccolo, come oggi, non suscita alcun interesse da parte loro. Ma quando diventerà più significativo allora sì che sorgeranno i problemi e le autorità useranno il martello". Effettivamente la SEC (U.S. Securities and Exchange Commission), la Consob degli USA, ha iniziato a scrutinare il mercato e anche altre autorità di regolamentazione a livello globale stanno creando regole per gestire al meglio il mercato delle criptovalute.
Quello che mi chiedo è: il bitcoin avrebbe lo stesso valore con regole più stringenti? Stiglitz non ha dubbi. "Le decisioni dei regolatori lo renderanno inutile". Stiglitz non ha dubbi. "Penso a chi lo usa per riciclare denaro, perché dovrebbe continuare a farlo? Non ci sarebbe più una reale domanda per le criptovalute". Stiglitz non usa mezzi termini e afferma che il Bitcoin esiste grazie alle truffe e agli abusi. Regolandoli, lo si elimina automaticamente.
Va detto che nel mondo l'interesse nei confronti di Bitcoin si mantiene costante. Andreessen Horowitz, società di venture capital, capace di investire da subito - intuendone il potenziale - in Facebook ed Airbnb, ha annunciato che lancerà un fondo dedicato interalmente alle criptovalute. La banca britannica Barclays supporterà Coinbase, una delle più importanti piattaforme di scambio per criptovalute. E che dire di due dei maggiori investitori in Bitcoin, Tyler e Cameron Winklevoss, 37 anni? Piccati, hanno spiegato che la tecnologia non è roba per vecchi. Le generazioni più anziane proprio non la capiscono.
Lo scopriremo solo vivendo se il criticismo della vecchia generazione è solo il fallimento dell'immaginazione. Io penso sia corretto andare verso un sistema digitale, purché sia aperto e trasparente.