Il progetto Smart Road sarà attuato su tre mila chilometri di strade. Il test inizierà sul Grande raccordo anulare di Roma e sull’autostrada A91 Roma-Aeroporto di Fiumicino.
I dispositivi tecnologi, ormai utilizzati dalla maggior parte delle persone, potranno giocare un ruolo importante nel monitorare lo stato di salute dei ponti e dei viadotti.
A tal proposito l’ente nazionale per le strade, Anas, ha stretto un accordo con il Massachuttes Institute of Technology di Boston per dare il via a una sperimentazione tecnologica che si pone come obiettivo proprio quello di migliorare la manutenzione delle infrastrutture stradali.
Test sul Grande raccordo anulare di Roma
Il test inizierà proprio sul Grande raccordo anulare di Roma e sull’autostrada A91 Roma-Aeroporto di Fiumicino. Lì verrano installati circa 1200 sensori fissi che comunicheranno con gli smartphone e con le centraline delle automobili che hanno percorso quel tragitto. I rilevatori, registrando le vibrazioni emesse dal suolo stradale potranno così fornire delle preziose indicazioni riguardo lo stato di salute delle infrastrutture.
“Ogni telefono può diventare un sensore che aiuta il gestore delle strade ad aumentare la sicurezza”, spiega Gianni Vittorio Armani, amministratore delegato di Anas.
La collaborazione dei cittadini sarà essenziale per permettere la buona riuscita del test. Per contribuire alla sperimentazione è necessario scaricare sul proprio dispositivo elettronico portatile l’app dedicata dell’Anas che raccoglierà in autonomia le informazioni necessarie.
Progetto Smart Road
Il progetto Smart Road sarà attuato su tre mila chilometri di strade e prevederà un investimento di 250 milioni di euro nei prossimi tre anni. “Questo è un sistema che integra l'ampia catena di controlli già messa in campo da Anas che, nel 2018, ha eseguito 37mila ispezioni sui 13mila ponti, cavalcavia e viadotti in gestione”, spiega Armani. Stando alle previsioni dell’ingegnere Ennio Cascetta, l’acciaio, il calcestruzzo e il cemento impiegati abitualmente nelle riparazioni stradali verrano sostituiti dal silicio, che diventerà il materiale del futuro. L’ente nazionale per le strade mira a riconquistare il suo ruolo leader nello sviluppo delle tecnologie innovative, rendendo le strade più ‘smart’. “L’obiettivo è quello di mettere in moto una serie di interventi e misure in grado di evitare ritardi e congestioni, di avvisare gli automobilisti sul piano viario, e soprattutto di promuovere la sicurezza stradale sia attiva che passiva”, spiega l'ingegnere Cascetta.